Impianti di tecnologia 5G, il sindaco di Grosseto ne vieta l'utilizzo e l'installazione

Il primo cittadino: "Abbiamo fatto riferimento ad un principio di precauzione"

Impianti 5G vietati a Grosseto

Impianti 5G vietati a Grosseto

Grosseto, 28 aprile 2020 - Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha firmato un'ordinanza (in vigore dal 24 aprile scorso) che vieta la sperimentazione e l'installazione di impianti con tecnologia 5G nel territorio comunale. Questo per prevenire qualsiasi possibile rischio per l'ambiente e la salute dei cittadini. Si tratta della tecnologia di quinta generazione, che garantisce multi-connessione e velocità, ma su cui al momento non esistono studi sull'impatto sull'ambiente e sulla cittadinanza.

“Abbiamo quindi fatto riferimento al principio di precauzione, articolo 191 del trattato sul Funzionamento Unione Europea, sull'approccio della gestione del rischio – dice il sindaco Vivarelli Colonna -: se vi è la possibilità che un'azione possa danneggiare persone o ambienti, e se non c'è consenso scientifico, la politica non deve essere perseguita. Solo in un secondo momento, con le indicazioni della comunità scientifica alla mano, si valuterà se procedere. In questo caso manca manca uno studio a medio-lungo termine”. Altro riferimento in questo senso è la Legge nazionale n.36 del 22 febbraio 2001 che contempla il principio di precauzione.

“Tra l'altro – continua il sindaco di Grosseto - abbiamo ricevuto richieste di cautela da diverse associazioni, come 'Atto primo: salute, ambiente e cultura', l'associazione A.m.i.c.a e il Coordinamento nazionale nuove antenne”. Alla base di questa ordinanza c'è anche un altro progetto, cioè lo Studio dell'Università degli studi di Siena cui la nostra Amministrazione comunale ha aderito, uno studio finalizzato al monitoraggio delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra per il territorio grossetano, con particolare attenzione all'area del capoluogo. Tale strumento potrà offrire migliori possibilità di governo del territorio relativamente – ad esempio – all'organizzazione urbana, alla pianificazione energetica, alla mobilità e alla gestione dei rifiuti.

“Considerato quindi il carattere di novità rivestito dall'avvio della tecnologia 5G, abbinata ad una mancanza di riscontri da parte della comunità scientifica sulle potenziali ripercussioni sulla salute umana e in attesa degli esiti dello studio dell'Università degli studi di Siena sopra richiamato – così è scritto nell'ordinanza - si ritiene necessario valutare, al fine di prevenire qualsiasi rischio per la popolazione interessata, l'opportunità di emettere – a scopo precauzionale in prima battuta – una specifica ordinanza di divieto di sperimentazione e/o installazione di impianti con tecnologia 5G nel territorio di competenza, rimandando la definizione del problema in esame all'attenzione del Consiglio comunale”.