Denunciò un tentato stupro mentre andava al lavoro. Ora la confessione: Ho inventato tutto

La ragazza sveva denunciato di essere stata aggredita da due extracomunitari che volevano violentarla nella zona artigianale di Grosseto,

Un intervento dei i carabinieri

Un intervento dei i carabinieri

Grosseto, 12 gennaio 2019 - Aveva denunciato di essere stata aggredita da due extracomunitari che volevano violentarla nella zona artigianale di Grosseto, e che lei era riuscita a far fuggire dopo averne colpito uno con un calcio, ma si era inventata tutto. Lo dice il procuratore della Repubblica di Grosseto, Raffaella Capasso, in una nota dove spiega che «la giovane ha ammesso che l'aggressione a sfondo sessuale non è in realtà mai avvenuta».

La giovane, 25 anni, probabilmente il 7 gennaio scorso non aveva convinto i carabinieri che hanno continuato le indagini per risalire ai presunti aggressori da lei indicati come due giovani, quasi certamente «africani». «L'intensa attività investigativa», spiega il procuratore «ha evidenziato numerose incongruenze rispetto alla versione fornita dalla presunta vittima. La giovane - chiude Capasso - posta di fronte al quadro degli elementi raccolti, ha ammesso che l'aggressione non è mai avvenuta. Le indagini proseguono per definire nel dettaglio i contorni della vicenda».

IL SINDACO - «Sono contento che il tentato stupro non sia mai avvenuto e che sia stata tutta una clamorosa messa in scena». Lo dice il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Per Vivarelli Colonna, «diffondere dichiarazioni superficiali senza approfondimento e concretezza può generare una pericolosa deriva della coscienza collettiva», «nel mondo del web tutto è facilmente esposto alla strumentalizzazione ed alla diffusione repentina senza vincoli di ragionevolezza oggettiva, come in un gigantesco gioco del passaparola, dove però sono in ballo questioni che influenzano pesantemente il quieto vivere cittadino». Il sindaco si dice dispiaciuto «per coloro che hanno subito cavalcato la notizia per svariati motivi personali, senza alcuna certezza e con indagini ancora in corso, contribuendo a generare un clima di paura che, in questo caso precipuo, non aveva alcuna ragion d'essere. Noi continueremo a collaborare a livello interforze per accelerare quanto più possibile l'applicazione del decreto Salvini che contribuirà a migliorare le condizioni di sicurezza cittadina».