La grossetana Stella Bevilotti vice presidente del Movimento Donne Impresa

Soddisfazione del presidente provinciale di Confartigianato, Gianni Lamioni

Stella Bevilotti

Stella Bevilotti

Grosseto, 11 novembre 2018 - Stella Bevilotti, imprenditrice edile maremmana, è stata nominata vicepresidente del Movimento Donne Impresa Toscana, movimento femminile di Confartigianato nato nel 1994 per rappresentare le esigenze delle artigiane d’Italia. La socia grossetana è stata eletta a Firenze nel corso del rinnovo dei ruoli del direttivo, che resterà in carica per tre anni. Bevilotti affiancherà la presidente pratese Sabrina Nesti, che ha preso il posto dell’uscente Cristina Pacini, e la vicepresidente per l’area nord della Toscana Rosella Baroni. Grande soddisfazione per Confartigianato Imprese Grosseto.

«L’elezione di Stella Bevilotti rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra associazione – spiega il presidente Giovanni Lamioni –: imprenditrice edile, fa parte per tradizione familiare di un settore prettamente maschile. Siamo certi che lavorerà con impegno per trasmettere le istanze delle artigiane maremmane al movimento toscano e italiano e, assieme alle sue colleghe, proporrà iniziative valide per contrastare il gap tra uomo e donna nel mondo lavorativo». Stella Bevilotti è originaria di Roccalbegna e la sua azienda ha sede a Grosseto. Imprenditrice caparbia e tenace, fa parte della vita associativa sin dal suo ingresso in Confartigianato Imprese Grosseto.

«Il mio compito – spiega la vicepresidente – sarà quello di portare all’attenzione dei vertici regionali e nazionali le esigenze delle artigiane maremmane per calibrare azioni condivise che vadano a favorire l’accesso o la prosecuzione al lavoro da parte delle donne. Purtroppo ancora non sono state superate completamente le differenze tra uomo e donna nell’ambito lavorativo: personalmente non ho mai subito discriminazioni, ma ho sempre operato in un settore, quello edile, solitamente affidato a figure maschili. Come Movimento Donne dobbiamo lavorare su due aspetti: il primo è pratico, cioè lottare affinché vengano messi in campo progetti che facilitino alla donna la permanenza nel mondo del lavoro. Penso alla gestione dei figli e della famiglia. Ma, oltre al concreto, dobbiamo necessariamente creare iniziative culturali volte a educare la nuova generazione all'uguaglianza di genere. Oggi più che mai a Grosseto l’argomento è caldo: l’ultimo episodio di cronaca che ha visto protagonista una donna, vittima di un tentato stupro, ha riaperto ferite mai emarginate. La donna, che sia imprenditrice o no, deve essere considerata al pari dell’uomo e deve sentirsi sicura, perché solo la sicurezza le dà la libertà. E poi ci sono le nostre imprese: la presidente uscente nel suo discorso finale ha espresso un concetto per me condivisibile. “Piccolo e bello, è vero, ma solo se stiamo assieme”: ecco, penso che mai come nell’artigianato l’importante sia l’unione, il gruppo».

Il movimento, che dà voce alle istanze e alle potenzialità di 361.000 aziende, si occupa di promuovere lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile e di favorire la conciliazione tra lavoro e cura della famiglia, compito difficile in un Paese, come l’Italia, che investe poco in servizi sociali. Donne Impresa si batte per affermare una significativa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle sedi decisionali e per costruire un sistema di welfare che permetta alle imprenditrici di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, realizzando un percorso di crescita personale e offrendo il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale.