"Mascherine a scuola, perché no?". Il test del primario sull'anidride carbonica

Perrella fuga i dubbi dei genitori preoccupati per l’eventualità che si prospetterebbe il prossimo anno

Antonio Perrella, primario di pneumologia dell’ospedale Misericordia di Grosseto

Antonio Perrella, primario di pneumologia dell’ospedale Misericordia di Grosseto

Grosseto, 3 giugno 2020 - Mancano pochissimi giorni alla chiusura di questo strano anno scolastico e al di là degli esami di terza media o di maturità,, si comincia a pensare a settembre. A quando, ma soprattutto a come, i ragazzi torneranno finalmente sui banchi. Una delle ultime ipotesi fuoriuscita dal Ministero della Pubblica istruzione è che gli alunni possano riprendere le lezioni a settembre indossando comunque la mascherina per tutta la durata del tempo. Cinque ore? Meno? Non è ancora chiaro. Tale ipotesi ha dato il ‘la’ all’ennesimo dibattito tra genitori che si rincorre da una chat all’altra. C’è chi, infatti, si preoccupa del fatto che indossare la mascherina per un tempo così prolungato come l’insieme delle ore di lezione in una scuola media o in una scuola superiore possa rappresentare un potenziale pericolo per i propri figli. Ciò che sollecita i timori è il fatto che con la mascherina "i nostri ragazzi respireranno l’anidride carbonica che loro stessi andranno ad espellere dai polmoni; non siamo sicuri sia una cosa molto salutare".

Sul punto abbiamo chiesto un parere al primario di pneumologia del Misericordia, Antonio Perrella. "Non ci sono evidenze scientifiche di una potenziale pericolosità dell’uso della mascherina sui ragazzi in età adolescenziale o pre-adolescenziale – dice Perrella –. Del resto bisogna tenere in considerazione alcuni dati di fatto. I chirurghi indossano sempre la mascherina durante l’attività in sala operatoria, e non sono rare le volte in cui gli interventi, quelli più complessi, durano anche 8 o 9 ore. Non mi risulta vi siano mai state conseguenze dirette per l’uso prolungato della mascherina. E il fatto, appunto, che non vi siano pubblicazioni scientifiche al riguardo, testimonia che il problema non è mai stato preso in considerazione probabilmente proprio perché non lo è. Tra l’altro, durante le ore scolastiche sarà sufficiente un ricambio d’aria con le finestre aperte per assicurare una ancor migliore qualità della respirazione".

Di fronte alle titubanze di chi scrive, comunque, Antonio Perrella, primario di penumologia al Misericordia di Grosseto, ha accettato di sottoporsi a una prova empirica: con un saturimetro sul dito ha misurato il livello di ossigenazione nel sangue senza indossare la mascherina e successivamente con il dpi messo a coprire naso e bocca. Ebbene: senza mascherina il saturimetro misurava il 98% di ossigenazione; dopo alcuni minuti con la mascherina indossata, il valore era rimasto costante: sempre 98%. Si tratta di une sperimento molto semplice che può essere replicato anche in casa. L’unica cosa è avere a disposizione un dispositivo per la misurazione dell’ossigenazione del sangue. Andrea Fabbri