Scarcerata la Oss che rubava le ricette

La donna assumeva un oppioide per inalazione: lo faceva per curare il malessere dovuto alla sorella morta di cancro a 40 anni

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Grosseto, 10 settembre 2022 - E’ stata scarcerata l’operatrice socio sanitaria di 51 anni che era stata trovata rubare le ricette rosse all’ospedale Misericordia di Grosseto. Si è infatti celebrata ieri mattina in tribunale l’udienza di convalida per la 51enne di origini romane ma che vive a Grosseto da molti anni.

Il pubblico ministero Valeria Lazzarini aveva chiesto al giudice Cecilia Balsamo che venisse confermata la custodia cautelare in carcere, ma il giudice, dopo che la donna ha ammesso le proprie responsabilità, ha deciso per la scarcerazione. La donna è dunque tornata in libertà. Il tribunale ha però disposto la sospensione dal lavoro per almeno sei mesi (la donna è dipendente dell’Asl Toscana Sud Est) per scongiurare la reiterazione.

Questo in attesa dei provvedimenti dell’azienda che dovrebbero molto probabilmente portare anche il licenziamento della Oss. La donna, assistita dall’avvocato Romano Lombardi, ha ammesso le proprie responsabilità senza nascondersi, svelando, dietro questi furti, una storia davvero triste. Dopo l’interrogatorio la donna avrebbe anche ammesso di essersi tolta un peso per cercare finalmente di uscire da quello che era diventato un vortice nero, un tunnel senza via d’uscita. La donna infatti ha poi raccontato come tutto è iniziato: qualche anno fa aveva assistito sua sorella, morta purtroppo a 40 anni di cancro. la sorella assumeva un farmaco per inalazione, il "Pecfent", un farmaco a base di oppio che si utilizza essenzialmente per la terapia del dolore.

Dopo la morte della sorella la donna, trovandosi in uno stato di prostrazione, avrebbe iniziato ad assumere lo stesso farmaco, per sopportare un altro tipo di dolore che non l’abbandonava mai, quello mentale e psicologico. Era però diventata dipendente del "Pecfent" tanto da assumerlo in ingenti quantità che non potevano esserle prescritte. Ecco il motivo per il quale ha iniziato a rubare le ricette, per prescriversi il medicinale da sola. Adesso la donna ha già iniziato un programma di recupero in una struttura idonea che dovrà farla uscire dal tunnel della droga e toglierle anche quella senzazione di malessere e dolore che sta continuando a vivere.