"Ritorno sui banchi con voglia di normalità"

Renata Mentasti: "Sono i ragazzi stessi a chiederci se quest’anno potranno finalmente tornare in aula insieme ai propri compagni"

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"Non nascondo che una delle riflessioni sull’importanza del ritorno a scuola in condizioni di normalità mi è stata ispirata da alcuni giovani che mi hanno chiesto se da giovedì, apertura dell’anno scolastico, avrebbero finalmente di nuovo avuto accanto il loro compagno di banco". Così Roberto Mugnai, preside del Polo liceale Aldi, insieme al provveditore Renata Mentasti, ha parlato alle Terme Marine, con Giancarlo Capecchi, dell’imminente inizio delle lezioni in aula, senza Dad.

"Sembra una banalità e invece la dice lunga su quanto la pandemia abbia colpito soprattutto – aggiunge Mugnai – gli studenti e la loro voglia di socializzare, stare insieme".

Ma sarà un’apertura regolare, anche se all’insegna dei precari in cattedra (e non è certo colpa loro, i sindacati stimano che siano il 40% del totale) e di carenze nell’avere disponibili gli insegnanti di sostegno che sono sempre più richiesti e quindi ricercati?

Preside e il provveditore Renata Mentasti sono tranquillizzanti, o almeno provano ad esserlo, e disposti a farsi sentire da chi di dovere per dare ad una scuola, quale quella maremmana, figlia di un decentramento che non ha eguali in Toscana, una garanzia di organizzazione efficiente. "Io ho anche la possibilità – sottolinea il provveditore – di avere contatti, facendo parte dell’Ufficio regionale, che mi assicurano il massimo interesse per la nostra provincia. La situazione dei 24-25.000 studenti grossetani non è certo peggiore di quella dei 500.000 toscani che risponderanno il 15 alla prima campanella in presenza. C’è addirittura una moderata soddisfazione e si spera che problemi gravi non si manifestino né per le singole classi né per le aule. Ed anche il personale Ata, indispensabile per il funzionamento di tutte le scuole, ha già dato una risposta sufficiente.

"Non escludo che alcune criticità esistano – dice Mugnai –, ma non dipendono dal provveditore o dalla scuola locale, bensì dal ministero: sono pochi i collaboratori ma non possiamo certo aumentarli noi da qui".