"Riprendiamo l’attività o moriamo" Ma non tutti forzeranno la mano

Palestre, i pareri degli operatori tra chi vuole tornare comunque a lavorare e chi preferisce la trattativa

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GimFive, il centro fitness di via Aurelia Nord, sfida il Governo e la sorte e domani mattina aprirà comunque i battenti nonostante per le palestre sia ancora in vigore l’ordine di chiusura "per evitare la diffusione del contagio". La notizia era nota già dallo scorso 14 dicembre quando con una nota ufficiale sul sito della rete dei centri fitness GimFive (13 palestre in tuta Italia) si annunciava, appunto, che comunque sarebbero andate le cose domani le strutture avrebbero ripreso a lavorare "perché altrimenti soccombiamo". In realtà la palestra di Modena Est ha già riaperto lunedì scorso e gli effetti si sono moltiplicati in tutto il Paese. Venerdì mattina sarà la volta anche di Grosseto, lo conferma il responsabile marketing di GimFive Federico Milieni. "A Modena Est abbiamo avuto una risposta eccezionale – racconta – Non soltanto i nostri iscritti si sono presentati per riprendere l’attività, ma sono venute da noi anche persone che non hanno mai visto una palestra e che però hanno compreso la gravità del momento per il nostro settore. Voglio chiarire che la nostra non è una provocazione, bensì un bisogno. Dobbiamo lavorare per mantenere le strutture per dare da mangiare alle nostre famiglie e a quelle dei nostri collaboratori. Nel nostro centro di Grosseto – dice Milieni – lavorano sei persone, sono sei famiglie che da mesi vivono in difficoltà. Non possiamo più attendere oltre. Le multe? Non credo ci saranno. Abbiamo totale rispetto per le forze dell’ordine. A Modena sono venute, hanno fatto il loro lavoro e non c’è stato alcun problema. Noi una cosa sappiamo fare: il fitness. Tutto il resto lo lasciamo al pool di avvocati". A quanto se ne sa, però, GimFive è la sola palestra intenzionata a imboccare la strada della sfida faccia a faccia con il Governo. "Capisco bene le motivazioni che possano spingere dei colleghi a forzare la mano, ma non le condivido – dice Deborah Scalabrelli della palestra Ymca – Abbiamo lavorato molto e continuiamo ancora a lavorare a più livelli per sostenere le ragioni del nostro settore in maniera comunque rispettosa delle regole, anche quando queste nuocciono fortemente alle nostre attività. I nostri obiettivi sono ottenere una riapertura legale il primo possibile e un sistema di ristori che sia dignitoso per il nostro settore. I traguardi sono vicini". "Noi lavoriamo con lo sport e lo sport è un insieme di regole e valori – dice Stefano Stacchini, titolare del centro Morphé a Piombino e presidente della Safit – Stiamo soffrendo moltissimo, ma dobbiamo concentrare le energia sulla trattativa che stiamo portando avanti con le istituzioni. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, è uomo di sport e comprende bene le nostre difficoltà. Con lui si sta lavorando a una possibilità: aprire le palestre in un rapporto uno a uno, ovvero un cliente per ciascun istruttore presente in palestra". "Una cosa è certa – afferma Daniele Rombai dell’Athlon Grosseto – Se andiamo avanti così sarà un bagno di sangue. I ristori inviati sono una briciola rispetto agli investimenti e alle spese del nostro settore. Non bastano nemmeno a coprire i costi di sanificazione e misure anticontagio imposte dal Governo per farci riaprire. Che poi alla fine siamo stati riaperti un mese e poi ci hanno richiuso".