"Sulle rinnovabili vincoli assurdi. Invece sono l’unica via di salvezza"

Angelo Gentili punta il dito sulla burocrazia che frena lo sviluppo di questi impianti sul territori. "Incomprensibili i veti delle Soprintendenze. Oggi potevamo rinunciare al 70% delle importazioni di gas"

Grosseto, 5 settembre 2022 - Subito aiuti economici a famiglie e imprese per tamponare il salasso delle bollette e subito dopo via ad un’incisiva politica per un concreto e rapido sviluppo delle energie rinnovabili. E questo vuol dire intanto due cose: basta con i sussidi alle fonti fossili, adozione del Piano nazionale integrato energia e clima che pare "scomparso" in quale cassetto del ministero della Transizione ecologica e soprattutto basta ai vincoli che le Sovrintendenze stanno mettendo su progetti – ad esempio – di eolico e fotovoltaico.

Angelo Gentili, componente della Segreteria nazionale di Legambiente, mette sul piatto una serie di proposte "per liberarsi – dice – dalla dipendenza energetica dai Paesi esteri" e anche "per contrastare l’emergenza clima". Si parte, quindi, dall’impulso che si deve dare alle energie rinnovabili.

"L’Italia – dice Gentili – è in grave ritardo sul loro sviluppo, a partire dal solare fotovoltaico e all’eolico. Assurdo continuare a versare sussidi per le fonti fossili mentre occorrono anni per realizzare impianti a fonti rinnovabili, tra burocrazia e assurdi vincoli senza alcun senso messi dalle Sovrintendenze. Questo a partire dagli impianti eolici a terra e offshore in mare che producono grandi quantitativi di energia e che dovrebbero moltiplicarsi lungo le nostre coste. E’ necessario poi utilizzare al meglio la fonte idroelettrica e quella geotermica, evitando e limitando gli impatti negativi correlati, così come vanno incentivati gli impianti fotovoltaici per la loro installazione sulle abitazioni civili, nei centri storici, sui tetti dei capannoni artigianali, industriale e agricoli. E va sviluppato anche l’agrivoltaico che permette, con pannelli a 3-5 metri da terra, di conciliare la produzione di energia con le coltivazioni senza consumare suolo. Non solo, è fondamentale anche investire nei sistemi di accumulo che consentono un utilizzo flessibile dell’energia".

"Se in Italia il ritmo di crescita delle rinnovabili fosse andato avanti come è avvenuto fino al 2013 – spiega Gentili – oggi avremmo potuto ridurre i consumi ogni anno di 20 miliardi di metri cubi, potendo quindi fare a meno del 70 per cento delle importazioni di gas dalla Russia. E per ridurre questa dipendennza occorre installare nei prossimi anni 60 Gw di potenza elettrica rinnovabile, così come sta proponendo Confindustria, realizzando un piano specifico di fortissimo sviluppo del settore".

E Gentili, per dimostrare che la pratica può essere molto vicina alla teoria, cita l’esempio di Rispescia. "Nella sede di Festambiente – ricorda – abbiamo realizzato un prototipo di casa ecologica ad emissione zero attraverso aziende locali. Un’abitazione modello con solare termico, fotovoltaico, pompe di calore, coibentazione con argilla e canapa, infissi a risparmio energetico, sistemi domotici di controllo, tetto ventilato. Tutte accortezze che assicurano un alto livello di confort e al tempo stesso abbattono sia le emissioni che i costi delle bollette".