Rigassificatore, il Consiglio si oppone

Voto contrario unanime e mozione affinché il sindaco chieda che il Comune sia comunque inserito all’interno dell’iter autorizzativo

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Il Consiglio comunale di Follonica ha approvato all’unanimità la "Mozione sulla collocazione di un rigassificatore a Piombino e nel Golfo di Follonica", in cui si chiede al sindaco e alla Giunta di "attivarsi verso le istituzioni nazionali e regionali affinché il Comune possa essere inserito all’interno dell’iter autorizzatorio, al fine di poter esprimere la propria contrarietà e richiedere che venga effettuata una valutazione di impatto ambientale all’interno dell’iter previsto".

Non solo: è stato chiesto "di attivarsi contro qualsiasi attività che possa gravare e minare le tutele ambientali e la sicurezza delle cittadine e dei cittadini e di conoscere l’effettivo tratto di interdizione alla navigazione dalla nave rigassificatrice e come quest’area può influire sulle attività di Follonica". Infine, a prescindere dall’esito della vicenda, è stato chiesto "di attivarsi affinché lo Stato, la Regione e la Snam si dotino di una fideiussione per gli eventuali anni di permanenza nel porto, a garanzia di eventuali danni economici ed ambientali che potrebbero emergere".

Un punto fermo sottolineato dal Consiglio comunale è il dover seguire necessariamente un iter autorizzativo integrale e non parziale, in modo che le comunità e tutti i soggetti produttivi della nostra costa possano avere le dovute garanzie senza subire penalizzazioni che potrebbero essere irreversibili.

"Le preoccupazioni principali, oltre al mancato dialogo con il territorio – si spiega – riguardano la sicurezza dell’impianto di rigassifcazione ed i probabili effetti ambientali, lavorativi e sociali generati dalla sua presenza. Dal punto di vista tecnico, sono tre gli aspetti principali: l’impatto del cloro scaricato in mare dal rigassificatore (circa 50 chili al giorno); la bassa temperatura delle acque di scarico e la connessione alla rete del gas attraverso un tubo lungo otto chilometri dalla nave fino alla prima centrale di distribuzione del gas. Ulteriori preoccupazioni riguardano l’eventuale impatto sullo sviluppo economico e turistico del litorale, oltre ai pericoli per l’ecosistema marino, ricordando che nel golfo di Follonica esistono anche importanti coltivazioni ittiche con un raccolto che rappresenta ben il 60% della produzione nazionale, e che occupano diverse centinaia di addetti, che potrebbero risentire pesantemente di un’alterazione dell’ambiente marino. Altra perplessità riguarda la collocazione del rigassificatore in prossimità della costa, all’interno di un golfo dove a causa delle correnti interne il ricambio delle acque avviene in modo minore rispetto al mare aperto, infatti basta vedere dove sono stati collocati gli altri rigassificatori in Italia, ovvero tutti almeno oltre le 8 miglia dalla linea di costa".