Maxinchiesta sui rifiuti, da Sei Toscana rassicurazioni

Indagini sulla regolarità della gara di appalto. Viti: «Fiducia nell’operato della magistratura»

Il presidente di Sei Toscana, Simone Viti, fiducioso nella regolarità della gara aggiudicata

Il presidente di Sei Toscana, Simone Viti, fiducioso nella regolarità della gara aggiudicata

Grosseto, 10 marzo 2016 – «Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e auspichiamo che si compiano al più presto tutte le verifiche necessarie a chiarire il procedimento di aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana Sud, la cui correttezza riteniamo che alla fine verrà dimostrata».

Sono le parole con le quali il presidente di Sei Toscana Simone Viti ha commentato la notizia dell’indagine aperta dalla Procura di Firenze, sulla regolarità della procedura di affidamento dell’appalto per il servizio integrato di competenza nell’area dell’Ato Toscana Sud. «Siamo convinti della legittimità del nostro operato e siamo certi che, una volta esaminata la documentazione – prosegue ancora Viti – sarà accertata l’assoluta regolarità dell’iter. E’ per tale motivo che questa fase di approfondimento dell’indagine, avviata oltre due anni fa, è per noi, finalmente, un modo per far luce una volta per tutte sul nostro operato».

L’indagine della Procura di Firenze, che è stata avviata nel 2014, riguarda la procedura di affidamento del servizio di raccolta nel bacino dell’Ato Toscana Sud conclusasi nel 2012 con l’aggiudicazione al gestore unico Sei Toscana. Quella dell’Ato Toscana Sud è la prima gara di ambito nel settore dei rifiuti in Toscana ( così come prevista dalla Legge Regionale 61/2007) e una delle prime in assoluto in Italia.

La Guardia di finanza nei giorni scorsi ha acquisito parte della documentazione relativa alla gara nelle sedi di Sei Toscana (la società aggiudicataria del servizio), e Sienambiente (capofila del raggruppamento di imprese partecipanti alla gara). «Nella consapevolezza di aver sempre agito nel rispetto di tutte le leggi di settore, con l’obiettivo di dare ulteriore sviluppo e consolidamento all’attività del gestore unico – conclude il presidente di Sei Toscana, Viti – , le due società e le persone coinvolte si sono messe a disposizione della magistratura con massima collaborazione e senso di responsabilità. Sei Toscana e Sienambiente ribadiscono come i fatti di questi giorni, non interferiranno sulla qualità dei servizi erogati e sul lavoro e la professionalità delle proprie strutture».

Il sospetto degli investigatori che hanno acquisito materiale relativo all’appalto e alle aziende interessate, invece, è che la gara sia stata confezionata «su misura» per il soggetto che poi ha vinto. Sei toscana, il cui amministratore delegato è il commercialista, Eros Organni è composta da una galassia di società: il 23 per cento è detenuto da Sienambiente, ma ci sono anche Aisa, Csa, Casentino Servizi, Coseca e, tra i soci industriali, la fiorentina Cooplat (che detiene il 13 per cento) e spicca pure una piccola partecipazione (0,10 per cento) de La Castelnuovese, la cooperativa guidata per quasi vent’anni da Lorenzo Rosi, l’ex presidente di Banca Etruria. L’appalto per la gestione integratata dei rifiuti nelle tre province del sud della Toscana vale più di centocinquanta milioni all’anno.