Da settembre scorso in Iran sono iniziate proteste e manifestazioni. Tutto è cominciato con la morte di Masha Amini, la ragazza iraniana uccisa dalla polizia perché non portava correttamente il velo. Dopo molti anni di violenze e discriminazioni dello Stato contro le donne, il popolo non ne può più. In tanti sono scesi in strada a manifestare, sia donne che uomini, per lo più giovani studenti e studentesse, urlando slogan contro il governo. La repressione del regime è stata molto violenta. Si contano a centinaia i morti e a migliaia le persone arrestate tra i manifestanti. Uno dei tanti casi è quello di una dottoressa di soli trentasei anni, Ayda Rostami, che curava i manifestanti feriti durante le proteste. E’ scomparsa il 12 dicembre ed è stata ritrovata morta pochi giorni dopo. Quando il corpo è stato consegnato alla famiglia la povera dottoressa aveva una mano fratturata e il suo viso era irriconoscibile, ciò vuol dire che è stata torturata fino alla morte. Quello che possiamo fare noi è continuare a tenere alta l’attenzione su ciò che accade in Iran, per sostenere i giovani che lottano per la parità di genere.