Pensionati in guerra: «Adeguamento giusto. Governo bugiardo»

Vibrante protesta di fronte alla Prefettura

Alcuni dei partecipanti alla manifestazione

Alcuni dei partecipanti alla manifestazione

Grosseto, 4 gennaio 2019 - «Ora basta». Erano molti ieri mattina, 3 gennaio,  in piazza Rosselli, con bandiere e striscioni, ad urlare questo slogan per dire ‘no’ all’intervento del Governo sull’adeguamento delle pensioni. La mancata rivalutazione delle pensioni prevista dal Governo blocca l’adeguamento al costo della vita. Togliendo dalle tasche dei pensionati oltre 2,5 miliardi di euro. La protesta di fronte alla prefettura è stata un successo. «Dobbiamo farci sentire per denunciare l’ipocrisia di questo governo – ha iniziato Giovanni Vannelli –. Dalle promesse fatte in campagna elettorale siamo passati alle vie di fatto. Dal 2012 che aspettavamo un piccolo adeguamento alla nostra pensione, arretrati che ci spettavano di diritto. E invece adesso ci hanno comunicato che quei soldi non arriveranno mai. In barba agli accordi presi dai precedenti governi». «Si trattava di pochi spiccioli – prosegue Nuris Urbaiz – che per noi però sono importanti. Non possiamo permetterci niente di diverso da quello che non sia la routine. Bisogna considerare che siamo anziani, che abbiamo problemi di salute. E le visite specialistiche, per esempio, costano dei soldi».

Una manovra che ha deciso di togliere l’indennizzo a chi prende tre volte sopra il minimo. «Sembrano tanti soldi – prosegue Claudio Sozzi – ma non è così. Si tratta di 1.500 euro lorde, che diventano 1.200 netti che ci troviamo in tasca. La rivalutazione era fondamentale. Siamo qui per chiedere immediatamente il ripristino dell’accordo che aveva fatto il precedente Governo. Mi sembra che questi nuovi tolgano e basta. Andare avanti, con quello che costa la vita, e soprattutto dopo una vita trascorsa al lavoro, mi sembra veramente un sorpruso. Qualcuno ha detto che siamo diventati il bancomat del Governo? Mi sembra che una definizione più azzeccata di questa non ci sia. Togliere e basta non va bene, lotteremo con tutte le nostre forze per portare avanti le nostre ragioni in tutte le sedi opportune».

«La manovra del Governo non tiene minimamente conto dei pensionati onesti. Di chi ha lavorato tutta la vita per vedere questa situazione – ha chiosato Germano Pasquinelli –. In un paese che non fa investimenti nelle infrastrutture, nel sociale e nella sanità, si va a tagliare la rivalutazione delle pensioni. Non è giusto che le tanto sbandierate nuove riforme, come la quota 100 e anche il reddito di cittadinanza, ricadano ancora una volta sugli anziani che hanno retto la baracca fino questo momento e lo devono fare ancora».