Cinghiali e lupi non sono più un problema dei soli agricoltori e per le imprese agricole. Dagli incidenti stradali, uno ogni 41 ore, ai sempre più frequenti "faccia a faccia" con il lupo arrivato ormai alle porte di casa, la presenza fuori controlli di ungulati e predatori rappresenta una minaccia reale per la sicurezza e la salute dei cittadini. A denunciarlo è Coldiretti Grosseto dopo l’ennesima mattanza nella maremma. L’ultimo "greggicidio" ci porta nella frazione di Sticciano, nel Comune di Roccastrada: la scorsa domenica notte un branco di lupi ha sbranato il piccolo gregge domestico di un’azienda agricola che ora ha paura. L’imprenditore agricolo Mario Calossi ha paura per i nipoti: "mi sono trovato faccia a faccia con un lupo grande come un vitello. – racconta – Se ci fossero stati i miei nipoti? Non voglio nemmeno pensarci". Il suo piccolo gregge domestico non c’è più: "i lupi hanno buttato giù le reti. Sono entrati e le hanno ammazzate. I recinti non bastano: sono animali affamati che trovano il modo per entrare. Ho fatto denuncia. Sono venuti a fare il sopralluogo Carabinieri e Polizia municipale. Ma così non si può continuare. E’ una battaglia che gli agricoltori perderanno se non si corre ai ripari". Secondo una recente stima di Coldiretti Grosseto nell’ultimo decennio le predazioni hanno causato la scomparsa di 500 allevamenti ovini e di almeno 40 mila capi in tutta la provincia mettendo a rischio la sopravvivenza della filiera lattiero casearia locale. "Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – spiega il Direttore provinciale, Milena Sanna – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città". L’azienda di Mario Calossi è accerchiata anche dai cinghiali. L’altra piaga che tocca sempre più da vicino i cittadini. "Si fanno i turni la notte per difendere i vigneti. – racconta ancora – Stanno distruggendo la materia prima che è la campagna". Coldiretti ha stimato, in Toscana, in 300 mila gli esemplari presenti. Uno ogni 12 abitanti. In Toscana, su sollecitazione di Coldiretti, è stata modificata la legge 3102016, per consentire agli agricoltori-cacciatori di intervenire direttamente contro gli ungulati per proteggere i raccolti, dopo averne segnalato la presenza nei propri fondi. Ora anche il Governo nazionale si muove.