Preapertura della caccia: in Maremma doppiette in calo

Le associazioni venatorie registrano 500 defezioni

Cacciatori in una foto Ansa (archivio)

Cacciatori in una foto Ansa (archivio)

Grosseto, 29 agosto 2018 - Settemila doppiette. Che da sabato potranno ricominciare a sparare. Una tradizione più che uno sport. La caccia in Maremma riparte da un numero consistente (se si legge nella media regionale e nazionale) anche se in forte calo. Rispetto allo scorso anno infatti sono circa 500 i cacciatori in meno in provincia, un numero consistente se si pensa che rispetto a dieci anni fa il numero si è praticamente dimezzato. Le colpe? Sicuramente incide la crisi, ma sono i giovani che mancano. Quella che prima era una tradizione ben radicata ovunque adesso i ventenni faticano a capire la differenza tra un daino e un capriolo.

Con tutte le conseguenze che questo comporta. «Siamo pronti – inizia Luciano Monaci, presidente provinciale di Federcaccia – a questa nuova stagione venatoria. Il calendario non è cambiato rispetto allo scorso anno e anche la nuova perimetrazione delle aree vocate alla caccia ha toccato marginalmente la nostra provincia. Ci sono state delle piccole variazioni che non incidono minimamente».

Sulla diminuzione dei cacciatori non drammatizza: «Purtroppo la crisi c’è. Cinquecento cacciatori in meno non sono pochi. Ma il problema più grosso è l’età: i giovani non ce ne sono più e ogni anno perdiamo circa 100 cacciatori per raggiunti limiti d’età». « Il calo è costante ma lieve – aggiunge Davide Senserini, responsabile provinciale del Cct, Confederazione cacciatori Toscani – . Purtroppo sono pochi i giovani che si avvicinano a questa disciplina. Uno dei nostri obiettivi di quest’anno è infatti quello di riaprirsi ai non cacciatori. Per far capire cioè a tutti coloro che snobbano il nostro mondo che non è sparare e uccidere. Vogliamo far capire il vero senso della caccia, l’approccio deve essere diverso». Poi conclude: «E’ importante che siano stati inserite come cacciabili specie infestanti, come il corvo e la cornacchia che costantemente fanno danni alle altre specie».

Contraria alla pre-apertura, naturalmente, gli ambientalisti. «Onestamente ci sono troppe leggi balzello. Diciamo pure che siamo arrivati all’assurdo – prosegue Renzo Settembrini, presidente Arcicaccia –. Intanto pensiamo a quello che succederà e diciamo che la pre-apertura con queste nuove regole fa piacere. E’ stata migliorata, ovvero meno limitazioni d’orario. Fortunatamente quest’anno si potrà cacciare tutto il giorno. Sarebbe stato meglio comunque che la pre-apertura fosse stata autorizzata dieci giorni fa. Gli uccelli cacciabili sono già andati via per colpa delle piogge». «L’apertura anticipata della caccia va revocata – chiude Roberto Marini, delegato Wwf per la Toscana – . L’apertura anticipata è una pratica del tutto illogica, dannosa, criticata da anni dal mondo scientifico».