Un mese per una lettera raccomandata

L’Odissea di Adriana Giglioli che dalla Puglia doveva comunicare con Santa Fiora

Postino in servizio(Foto di repertorio)

Postino in servizio(Foto di repertorio)

Santa Fiora (grosseto), 11 maggio 2019 - Una delle raccomandate più lente della storia. Circa un mese ha impiegato una raccomandata per percorre il tragitto Fasano– Santa Fiora. L’episodio è accaduto ad Adriana Giglioli, da qualche anno residente sul Monte Amiata, a Santa Fiora e da qualche mese trasferitasi in Puglia. Adriana aveva la necessità di spedire una raccomandata dal luogo dove ora si trova, cioè Fasano in Puglia, a Santa Fiora, sull’Amiata.

«La mia storia non credo che sia singolare – commenta rammaricata Adriana Giglioli – e lo dico con profondo rammarico. Lo scorso 10 aprile ho dato ordine a Poste di spedire una raccomandata e sarebbe dovuta arrivare entro il giorno 5 di questo mese perché era importante che arrivasse. Invece all’Ufficio Postale di Ostuni, sempre in Puglia, è arrivata il 7 maggio. A Santa Fiora non ricordo precisamente quando è arrivata. È troppo, veramente troppo tempo». La signora Giglioli si dice profondamente amareggiata e guardando a questo disservizio sottolinea: «In realtà ho provato anche a fare un reclamo sul sito di Poste, poi non sono riuscita. - commenta – Non so se dipende da me, sicuramente non è facile intraprendere dei percorsi di reclamo nei confronti di Poste». Giglioli ha sempre avuto a che fare con Poste e anche in passato ha dovuto far fronte ad altre problematiche.

«Io sono sul Monte Amiata dal 2008 – commenta Giglioni – sono diventata una cittadina di Santa Fiora e in passato mi è capitato di spedire del materiale dagli uffici postali locali. Spesso si accumulavano ritardi, sia nelle attività di spedizione che nelle operazioni di consegna, allora contattavo direttamente gli uffici postali locali, parlavo con i dipendenti o i direttori e spesso siamo riusciti insieme a capire il perchè dei ritardi, dunque a rimediare. Qui, dove mi trovo adesso non posso procedere così, anche perché non è formalmente la maniera corretta».

Per la signora Adriana, dinanzi a questo genere di problemi è opportuno che i cittadini alzino la voce, si facciano sentire. «Non possiamo più permetterci di stare in silenzio – prosegue Giglioli – non possiamo rimanere impassibili a ritardi e ritardi. Una raccomandata è un servizio che paghiamo e questa deve arrivare puntuale. Io credo che i cittadini non debbano subire i ritardi dovuti spesso da scelte e politiche aziendali messe in campo, anzi deve, denunciarli pubblicamente, affinché l’azienda (in questo caso Poste) faccia qualcosa per rimediare».

Nicola Ciuffoletti