Pesca di frodo in Diaccia Botrona: due denunce

Blitz della polizia provinciale

La polizia provinciale ha sorpreso due pescatori di frodo

La polizia provinciale ha sorpreso due pescatori di frodo

Grosseto, 14 marzo 2019 - La segnalazione era arrivata da qualche settimana. E gli uomini della polizia Provinciale avevano subito iniziato le indagini. E ieri c’è stato il blitz: sono stati infatti fermati dagli agenti dell’ente di Grosseto due pescatori di frodo all’interno della Riserva naturale della Diaccia Botrona. I due avevano appena teso le reti da pesca perchè nelle acque basse e palustri della Diaccia, zona in cui è vietatissimo anche andare, ci sono specie ittiche di assoluto pregio come l’anguilla, la spigola, varie specie di muggini e anche la sogliola. A finire nella rete questa volta però sono stati due uomini, di nazionalità straniera, sorpresi nelle prime ore della notte nell’intento di recuperare un tramaglio con esemplari che c’erano rimasti anche di notevoli dimensioni. Un bel «colpo» per la polizia Provinciale che ha assicurato alla giustizia (con relativo sequestro) e i due stranieri che da mesi tendevano le reti nella Diaccia e poi, probabilmente, vendevano il pesce. I due, oltre alla denuncia, rischiano anche una multa salatissima. Prosegue quindi l’operazione di controllo da parte delle forze dell’ordine nelle zone di maggior pregio della provincia. Zone che sono «battute» quotidianamente da pescatori di frodo e da bracconieri senza scrupoli. Prima delle reti infatti, qualche mese fa furono scoperti, nel bacino di Poggio Perotto, il lago che si trova tra Magliano e Montiano, zone dove alcuni stranieri pescavano con i fili elettrici e addirittura gli esplosivi. La fauna ittica era stata infatti decimata già da qualche anno. Nel lago infatti c’erano pochissime tra carpe, carassi e cavedani. Situazione che è stata denunciata anche in alcune zone del fiume Ombrone dove la polizia Provinciale e i carabinieri forestali stanno cercando di pattugliare in maniera più frequente.