Pd: "Per lo stadio Campogrande serve un piano di rilancio"

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Il decoro urbano è il tema che sta intrattenendo la politica locale. Solo due giorni fa sulle pagine di questo giornale il vicesindaco di Castel del Piano, Luciano Giglioni ha dato notizia di tre ditte esterne chiamate a supporto degli operai comunali per tagliare l’erba in tempi brevi in tutto il comune. Il comune è in un evidente stato di affanno tanto che su questo argomento il Partito democratico locale era già intervenuto. Oggi il Pd torna a farlo lanciando la proposta di un nuovo metodo per gestire i beni pubblici di Castel del Piano. "Alla triste lista delle scorse settimane – fanno sapere i dirigenti locali del Pd – oggi aggiungiamo quello che è accaduto intorno allo stadio comunale, fiore all’occhiello della comunità che ad oggi risulta senza "inquilino" e per il cui stato di mantenimento l’amministrazione è intervenuta in ritardo". Lo stadio Campogrande è un pezzo di storia dell’Amiata, qui ci hanno giocato campioni mondiali e numerosi talenti locali, fino a poco fa si presentava con erba alta e lavori da fare, così l’amministrazione ha deciso di intervenire con una ditta. Il Pd locale prosegue. "Un’esperienza del genere non può passare sotto silenzio, sia per rispetto della sua storia e del fatto che lo stadio è un bene pubblico. Il bando che l’amministrazione ha frettolosamente annunciato saprà riconsegnare alla comunità uno spazio che è stato fatto scadere sotto tanti punti di vista?". Quesiti che solo il tempo potrà dare una risposta e in attesa di vedere cosa accadrà il direttivo Unione Comunale Pd di Castel del Piano lancia la proposta al sindaco Michele Bartalini, ovvero un nuovo modello di gestione dei beni pubblici. "Alle proposte passate – dicono dalla direzione locale Pd – aggiungiamo quella di una progettualità per i bandi di affidamento degli spazi pubblici pensata con le associazioni e non imposta dall’alto. Vale per lo stadio e vale per tutti gli altri spazi pubblici. Di sicuro ci saranno problemi burocratici, ma se la parte politica decidesse di seguire questa strada dando copertura agli uffici tecnici sarebbe una dimostrazione di fiducia verso gli stessi uffici e verso le associazioni".

Nicola Ciuffoletti