Omicidio di Cernaia, il Pm: "Condannate Filippo Guerra a 30 anni"

La requisitoria del Pm Melchionna: "Sparò e rapinò la vittima, aveva bisogno di soldi"

Il luogo dell’omicidio di Dekir Abdelilah

Il luogo dell’omicidio di Dekir Abdelilah

Grosseto, 28 aprile 2022 - Trenta anni. È la richiesta del sostituto procuratore Giampaolo Melchionna nei confronti di Filippo Guerra, l’impiegato cinquantenne accusato di aver ucciso la sera del 20 di agosto, Dekir Abdelilah, 22 anni, giovane marocchino che spacciava sulla strada di Cernaia. Il Pm ha ricostruito ieri di fronte alla Corte di Assise in tribunale a Grosseto (presieduta da Laura Di Girolamo) quello che accadde quella notte quando Guerra perché "senza soldi", fece fuoco utilizzando il fucile del padre uccidendo con un colpo alla testa il pusher nordafricano.

Non è stato chiesto l’ergastolo, ha detto il Pm Melchionna, perché Guerra, difeso dall’avvocato Lorenzo Mascagni, ha collaborato in sede processuale. Per questo applico le attenuanti generiche ma dovrà scontare il massimo della pena". Secondo il magistrato che ha portato avanti tutta l’indagine le condizioni economiche dell’imputato erano peggiorate. Ecco perché dopo l’omicidio, rapinò lo spacciatore.

Guerra ha sempre sostenuto di aver sparto accidentalmente, perché il marocchino voleva sparare con il suo fucile e partì un colpo. Una tesi alla quale la Procura di Grosseto non ha mai creduto. "Come mai Guerra non chiese soccorsi e non dice niente a nessuno? – si chiede il Pm Melchionna – Se fosse stato un incidente poteva chiamare il 118. Anzi: lavò subito i panni sporchi di sangue e disse a suo padre di portare via il fucile. Comportamenti questi che non consentono di credere all’accidentalità dello sparo". Infine Guerra rapinò anche lo spacciatore: "Lo spacciatore aveva tre cellulari, soldi e droga. Beni – sostiene Melchionna – che sono stati portai via da Guerra".