Nuovi divieti al fumo. "Alcuni sono giusti ma altri sono eccessivi"

Il disegno di legge, proposto dal Ministero della Salute, crea un dibattito anche tra i grossetani. Ecco le opinioni

Allo studio un disegno di legge che prevede nuove restrizioni per il fumo
Allo studio un disegno di legge che prevede nuove restrizioni per il fumo

Grosseto, 11 marzo 2023 – Sta facendo rumore il nuovo disegno di legge, proposto dal ministero della salute, per quanto riguarda il fumo. Infatti, a 20 anni dalla legge Sirchia, che ha vietato il fumo nei luoghi pubblici al chiuso, liberandoci dall’odore impregnante delle sigarette al bar o al ristorante, il Ministero della salute starebbe seriamente pensando di porre nuovi divieti ai fumatori. Il divieto di fumo all’aperto, quindi, potrebbe presto diventare realtà. L’estensione di questo divieto comprenderebbe i parchi pubblici, le fermate dei mezzi pubblici e gli spazi aperti dei bar, oltre il divieto assoluto di fumare vicino a bambini o donne incinte. La norma vieterebbe anche ai locali di adibire spazi riservati ai fumatori al chiuso o di dare la possibilità a chi fuma di farlo nelle parti scoperte di bar e ristoranti. Però garantirebbe ai locali di poter disporre di ambienti all’aperto esclusivamente riservati ai fumatori, quindi posizionati lontano dagli altri clienti. Sono tutte ipotesi per preservare la salute pubblica. Ma cosa ne pensano i grossetani di questa possibilità? 

«Io non fumo – dice Gianluca Centini –. Ma questa voce sta portando molto malcontento. Io sono dell’idea che la salute è una cosa importante. La prevenzione lo è ancora di più. Quindi ben venga anche questa ipotesi. Sono però dell’idea che andrebbe rivista un po’, perché alcune estensioni sono un po’ estreme. Però, in generale, cercare di diminuire il numero di fumatori è una cosa giusta e salutare, soprattutto per loro".

"Secondo me è giusto quanto sbagliato – dice Tommaso Rapisarda –. Anche a me, quando vado a mangiare fuori all’aperto, darebbe fastidio se qualcuno mi fumasse accanto mentre sto mangiando. Quindi per questo aspetto, sarei anche d’accordo. Ma obiettivamente è impraticabile. Io sono un barman e far adibire ai vari locali degli spazi fatti appositamente per i fumatori è pura follia. Tutto questo farebbe spendere dei soldi extra. Non puoi negare la libertà. Poi logicamente ci deve essere il buon senso perché io non fumerei mai vicino a un bambino o dove so che potrebbe dar fastidio il fumo".

"Io sono un’insegnante di scienze in pensione – dice Paola Fregosi –. Io ho sempre spiegato ai miei alunni che fumare è una cosa molto nociva. Si tratta di una cosa che crea molta dipendenza e che, ormai, fanno tutti. Sappiamo tutti le conseguenze che causa. Poi ovviamente ci vuole la libertà. Ognuno dovrebbe far ciò che vuole ed estendere il divieto anche all’aperto mi pare una vera e propria sciocchezza. Staremo a vedere". 

"Per me, questo divieto non ha senso – dice Leonardo Francioli –. Secondo me, dovrebbero fare qualcosa di più per diminuire l’inquinamento. Creare appositi spazi o mettere più posacenere all’aperto così che la gente possa smettere di buttare i mozziconi per terra. Sarei d’accordo a imporre questo divieto vicino le entrate delle varie strutture. Io se andassi in un hotel, non vorrei vedere i mozziconi di sigaretta in terra vicino all’entrata. Per esempio a New York devi fumare alcuni metri di distanza dalle entrate delle strutture".

Anche nelle tabaccherie c’è un po’ di dissenso verso questa ipotesi: "È privare la libertà – dice Anna Maria Olivieri –. Logicamente un fumatore deve avere il buon senso di fumare dove non crea fastidi. Da non fumatrice, non mi sembra corretto imporre questo divieto all’aperto. L’importante è non disturbare gli altri. Allora come vietano di fumare fuori, dovrebbero vietare anche il consumo di alcol, che è altrettanto nocivo. Poi, purtroppo, sicuramente tutta questa storia avrebbe delle ripercussioni su noi tabaccai. La gente, in un modo o nell’altro, comincerà a fumare meno. Già con gli aumenti dei prezzi è calata la vendita, figuriamoci con una legge del genere". 

Steven Santamaria