In che consiste il vostro progetto sulla "Giornata della Memoria?" "Tante storie sono state raccontate sulla deportazione razziale, ma per ognuna ce ne sono migliaia cadute nell’oblio. Noi ci siamo impegnati a ridare valore a vite rubate o interrotte nella loro quotidianità dalla follia nazista". Perché si intitola "Nomi rubati"? "Perché durante la Shoah sono stati sottratti i nomi a persone che hanno perso la vita o costrette a non esistere rimanendo invisibili per anni, nascondendosi in luoghi angusti, vivendo tra paura e fame". Cosa avete fatto per realizzarlo? "Ci siamo impegnati a ridare vita e dignità a più nomi possibili attraverso una ricerca sul web. Ognuno di noi ha adottato una vita per farla diventare parte della propria, scrivendola su un cartoncino". Cosa avete fatto con il cartoncino? "Lo abbiamo legato allo zaino per portarlo con noi negli spostamenti di ogni giorno e incuriosire coloro che incontriamo". A quale scopo? "Per far conoscere le “nostre” storie a più persone possibili e costruire nelle strade che percorriamo nuovi itinerari di memoria".

Cronaca

Intervista ai ragazzi della 3 D



In che consiste il vostro progetto sulla "Giornata della Memoria?"
"Tante storie sono state raccontate sulla deportazione razziale, ma per ognuna ce ne sono migliaia cadute nell’oblio. Noi ci siamo impegnati a ridare valore a vite rubate o interrotte nella loro quotidianità dalla follia nazista".
Perché si intitola "Nomi rubati"?
"Perché durante la Shoah sono stati sottratti i nomi a persone che hanno perso la vita o costrette a non esistere rimanendo invisibili per anni, nascondendosi in luoghi angusti, vivendo tra paura e fame".
Cosa avete fatto per realizzarlo?
"Ci siamo impegnati a ridare vita e dignità a più nomi possibili attraverso una ricerca sul web. Ognuno di noi ha adottato una vita per farla diventare parte della propria, scrivendola su un cartoncino".
Cosa avete fatto con il cartoncino?
"Lo abbiamo legato allo zaino per portarlo con noi negli spostamenti di ogni giorno e incuriosire coloro che incontriamo".
A quale scopo?
"Per far conoscere le “nostre” storie a più persone possibili e costruire nelle strade che percorriamo nuovi itinerari di memoria".

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