Donna presa a martellate, i due nipoti hanno difeso la nonna

Uno camminava con le stampelle: ne ha scagliata una contro l’aggressore. La donna è stata colpita con quattro martellate

L’ascensore di fronte al quale la donna è stata aggredita a colpi di martello

L’ascensore di fronte al quale la donna è stata aggredita a colpi di martello

Follonica(Grosseto), 12 luglio 2021 - Sarebbero quattro i colpi di martello che hanno raggiunto alla testa Daniela Viperai, la nonna di 69 anni di Buonconvento, aggredita da un 34enne del Burkina Faso mentre giovedì sera rientrava in casa a Follonica con i due nipoti e il genero che è dipendente comunale di Siena. Un gesto senza perché, che oggi nell’interrogatorio di garanzia l’uomo arrestato dai carabinieri dovrà spiegare al giudice. E’ accusato di tentato omicidio nei confronti della donna, ex dipendente del Comune di Buonconvento, e per lesioni nei confronti del bambino di 11 anni che era con lei, raggiunto alla spalla e ad un braccio. L’altro nipote, 14 anni, che camminava con le stampelle per via di una frattura al piede, le avrebbe addirittura lanciate contro lo straniero fuggendo. E chiamando il padre che era rimasto al piano terra in attesa che l’ascensore con cui i tre erano saliti scendesse.

Sarebbe stato proprio l’uomo a precipitarsi di sopra e a soccorrere la suocera in un lago di sangue mentre l’aggressore veniva bloccato da un senegalese che vive nella palazzina in via dei Pini a Follonica. Il 34enne sembrava fuori di sè. Determinante, ma i carabinieri stanno ancora ricostruendo le tessere di quella sera, la reazione pronta dei due nipoti di Daniela Viperai. Con il loro comportamento i due piccoli eroi probabilmente hanno evitato che fossero inferti altri colpi alla donna. Le sue condizioni sono gravi ma stabili dopo il delicato intervento, che è riuscito, effettuato dal professor Giuseppe Oliveri, il neurochirurgo che ha operato anche Alex Zanardi. "Speriamo che la donna si riprenda e mandiamo un grande abbraccio ai familiari, ma evitiamo di emettere sentenze semplicistiche che sfuggono alla drammaticità del problema". E’ quanto dicono i responsabili della Federazione Grosseto e de lla Segreteria Pci Colline Metallifere che poi puntualizzano: "Il soggetto, al di là di chi è e da dove viene, era psichiatrico e quello che ci dobbiamo chiedere realmente è che cosa hanno fatto i servizi che dovevano controllare, monitorare e prevenire questo dramma".

"Anche in questo caso – dicono ancora – evitiamo di innescare processi ed emettere sentenze veloci nei confronti di chi opera in questo delicato settore che da anni subisce tagli drastici e selvaggi. È qui che si annida il vero problema. La psichiatria come altri servizi simili, è praticamente in ginocchio. Ed è così in tutte le zone della provincia di Grosseto. Non ci sono sufficienti professionisti medici, infermieri ed operatori i grado di coprire i bisogni legati a patologie psichiatriche che sempre più si presentano e colpiscono indistintamente i cittadini al di là delle loro provenienze, cultu re, religioni o altro".