"Niente saluti A me non piace"

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E’ stato un giorno veramente particolare. Archiviato per il momento il lockdown, finalmente siamo tornati a scuola. Sarà un anno che vedrà come protagonisti ’mascherina’, ’gel igienizzante’, ’distanziamento sociale’ (in classe e nei corridoi).

Per me le attività scolastiche sono riprese, per ora, in modo ordinario, nel rispetto delle regole sanitarie. Penso che l’inaugurazione di questo anno scolastico, ha il valore ed il significato della ’ripartenza’, anche se, nel parcheggio della scuola, è vietato abbracciarsi, la mascherina è d’obbligo, così come la misurazione della temperatura a casa.

In questi primi giorni, ho rivisto i miei compagni, seppur a distanza: saluti da lontano, niente ’pacche’ sulla spalla, ma sorrisi ed unione come sempre. Nonostante il mio entusiasmo di rientrare in classe, sono preoccupato per il futuro: quando inizieranno i primi raffreddori, quando ci saranno i primi ’allontanamenti dei ragazzi’, visto che sembra non esserci distinzione tra influenza e Covid, come reagiremo? Come ci organizzeremo?

Quando anche i compagni eo i genitori verranno messi in quarantena, credo che la scuola potrebbe perdere gran parte degli studenti. Questa è la cosa che mi fa più paura, perché in quel caso sarebbe il caos! Evitare assembramenti, restare a casa in caso di sintomi, lavarsi le mani; queste sono le regole base per un rientro a scuola in sicurezza. Ma a quale prezzo? Al prezzo che, secondo me, la scuola, perde la sua funzione primaria di crescita, di unione, di condivisione. Forse, con mio grande dispiacere, non vedrò più la scuola come l’ho conosciuta!

Gian Anderson Sacchetti Filippini

4F Biotecnologico

Istituto superiore ’Leopoldo II di Lorena’