’Niente Bolkestein prima del 2009’

I giudici: "Inapplicabile per i contratti antecedenti". Cna: "Avevamo ragione"

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Se sul fronte dell’applicazione della direttiva Bolkestein i balneari di Marina e Principina guadagnano un pizzico di serenità in virtù degli esiti del braccio di ferro tra Comune di Grosseto e Autorità Garante della Concorrenza, anche gli altri imprenditori maremmani del settore sono legittimati a riaccendere la speranza. Una sentenza del Consiglio di Stato, infatti, depositata lo scorso 13 gennaio, nel confermare le ragioni di un bagnino di Isola del Giglio associato Cna Grosseto riguardo al canone concessorio, ha tra le altre cose affermato che "la direttiva Bolkestein non può essere applicata ai rapporti concessori instaurati prima del 2009, anno in cui la direttiva è stata recepita dall’ordinamento italiano con decreto". "È una decisione finalmente in linea con le nostre osservazioni – afferma Adalberto Sabbatini (nella foto), presidente dei Balneari di Cna Grosseto – perché da anni ci battiamo affinché siano riconosciuti i diritti ai titolari delle concessioni demaniali marittime. Si tratta di una vittoria non solo per l’impresa nostra associata, chiaramente, ma per tutto il settore balneare, che dà speranza verso una soluzione diversa di questa controversia che dura ormai da oltre un decennio".

Adesso Cna chiede al Governo e al Parlamento di tenere conto, nei prossimi lavori del tavolo tecnico istituito dall’Esecutivo, dell’orientamento del Consiglio di Stato. "Il Consiglio di Stato, chiamato ad esprimersi sulla situazione di un’impresa balneare nostra associata sulla base del ricorso fatto dall’Agenzia del demanio – conclude Sabbatini – conferma quanto noi sosteniamo da tempo: che la direttiva Bolkestein non può essere applicata ai rapporti concessori instaurati prima del 2009, anno in cui la direttiva è stata recepita dall’ordinamento italiano".