Moscerini ’resistenti’ al freddo

La riduzione dei fastidiosi insetti ci sarà, ma con gradualità. Bisogna intervenire ossigenando l’acqua

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Tutti pensavamo che con l’arrivo del freddo i moscerini sarebbero scomparsi. E invece, sebbene non in quantità paragonabili all’estate, ci sono ancora, nonostante le disinfestazioni e le legioni di ragni che stanno decorando la flora lungo la laguna. Il problema resta nell’acqua, dove si trovano le larve che, con le morie avvenute a inizio estate e la fuga dei predatori, sono rimaste tutte lì. E allora, quanto resteranno ancora i moscerini? "Che con il freddo il fenomeno delle sciamature sia destinato a ridursi è cosa certa – avverte Lenzi –, ma senza dubbio questo non avverrà repentinamente. Intanto, non è abbastanza freddo. Di giorno l’insolazione è ancora elevata. Inoltre, l’acqua della laguna mantiene ancora una quantità di calore sufficiente a favorire un ciclo vitale veloce tra fase larvale e adulta di questi dipteri". In questi giorni la temperatura lagunare è oscillata tra 19 e 23 gradi, solo qualche giorno fa era compresa tra 25 e 26. "Comunque, il fenomeno, sebbene ancora presente – afferma Lenzi – non è certo paragonabile a quello veramente imponente di un mese fa. Tra non molto le ultime ovulazioni produrranno larve che passeranno l’autunno, l’inverno e parte della primavera nei fanghi della laguna, per sciamare poi con il ritorno del caldo". Il che vuol dire che se non si interviene per tempo, la prossima estate siamo punto e a capo. "Purtroppo – conferma Lenzi – stiamo andando verso clima più caldo, con estati torride e asciutte, e fenomeni della intensità di questa estate saranno sempre più frequenti. Per ridurre questa criticità si deve agire sui sedimenti. Raccogliere un po’ di alghe o pompare acqua di mare cinque mesi l’anno non risolve i problemi. E non si può pensare di farlo con i larvicidi, perché 2600 ettari sono ingestibili con tale criterio". Quindi? "Occorre agire incessantemente in autunno, inverno e parte della primavera – conferma il biologo – per ossidare il carico organico dei sedimenti, così facendo si evitano le distrofie. Ma occorre farlo con un numero sufficiente di mezzi e uno sforzo adeguato, non basta scriverlo sulla carta". E dato che a fine mese scade anche l’accordo di programma per la gestione della laguna, questa dovrebbe essere l’occasione per aggiustare il tiro e rivedere un paio di cose, per evitare che l’invasione di moscerini diventi una di quelle cose eccezionali che si ripetono regolarmente.

Riccardo Bruni