Investito e ucciso mentre lavora: "Federico metteva la famiglia al primo posto"

Il ritratto di Regoli, l’operaio di 43 anni che ieri mattina ha perso la vita mentre stava lavorando, a Castiglione della Pescaia, alla manutenzione di un pista ciclabile. Lascia la compagna e due figli

Il luogo dell'incidente e, nel riquadro, Federico Regoli

Il luogo dell'incidente e, nel riquadro, Federico Regoli

Roccastrada (Grosseto), 27 maggio 2021 - "Un grande lavoratore, un grande amico per tutti quelli che hanno la fortuna di conoscerlo, ma soprattutto una persona che ha amato la famiglia più di ogni altra cosa". Così, gli amici descrivono Federico Regoli, roccastradino quarantatreenne, rimasto vittima proprio ieri del tragico incidente sul lavoro a Castiglione della Pescaia. Una persona semplice, che si faceva in quattro per la famiglia, due figli e una compagna che erano la luce della sua vita, dividendosi tra tante attività, sapendo fare molte cose. Dove lo chiamavano, lui interveniva: nei lavori di giardinaggio, di muratura, di taglio della legna e in tanti altri. In passato, era stato anche arruolato nell’esercito, di stanza con i paracadutisti a Siena, per un periodo di sette anni, durante il quale ha svolto anche delle missioni nell’Est Europa. Rientrato nella terra di origine, a Roccastrada, per un certo periodo ha anche gestito il frantoio di famiglia, eredità trasmessa dalla famiglia e in funzione dal 1968.

Il luogo dell'incidente e, nel riquadro, Federico Regoli
Il luogo dell'incidente e, nel riquadro, Federico Regoli

Un antico frantoio medievale, a macina, situato nel centro di Roccastrada, in un antico palazzo storico ad archi che, da qualche anno, si era trovato costretto a chiudere, perché il metodo antico di spremitura a pressa non riusciva a sostenere gli attuali ritmi del mercato. Eclettico nel lavoro, Federico Regoli è stato, per anni, anche addetto alla sicurezza in alcuni locali della provincia.

Le sue giornate iniziavano la mattina presto, lavorava nelle ore diurne, rientrava al tramonto, poi indossava auricolare e completo nero ed entrava in servizio nei locali. Questa, la sua vita, finché non aveva deciso di lasciare questa attività, per dedicare più tempo ai figli. Nella vita, così racconta chi lo ha conosciuto e apprezzato, si divideva per lo più tra lavoro e famiglia. Abitava nella zona delle case nuove a Roccastrada e si era attivato per far inserire dei dissuasori di velocità in via del Pino e in via Marconi, a Roccastrada, proprio per proteggere persone e animali dagli automobilisti di passaggio con il piede troppo premuto sull’acceleratore. Oggi lascia due figli e la compagna.

Quando riusciva a ritagliarsi del tempo libero era tutto per loro, amava portare i figli a pesca al laghetto vicino Roccastrada. E poi, come la maggior parte dei roccastradini, approfittava dei giorni di sole dopo la pioggia, per andare a cercare i funghi o per curare gli ulivi di proprietà. Una persona benvoluta in tutto il paese, con il sorriso sulle labbra, la cui scomparsa lascia un grande vuoto a Roccastrada e nel cuore di chi lo conosceva, lo apprezzava e lo amava.