Gavorrano (Grosseto), 16 settembre 2022 - Si sta avvicinando in Spagna l’inizio del processo per l’incidente dell'autobus in cui persero la vita 13 giovani, sette delle quali italiane in Erasmus, il 20 marzo 2016 a Freginals in Catalogna. L’imputato, dopo il rinvio a giudizio per omicidio colposo plurimo, è l’autista del pullman, per il quale il pm ha chiesto quattro anni per "condotta imprudente grave", essendosi forse messo alla guida pur essendo stanco e assonnato.
Ieri era è in programma un incontro tra la giudice responsabile del caso al Tribunale penale di Tortosa e le numerose parti chiamate in causa: come spiegano fonti giuridiche, l’obiettivo della riunione è stato quello di stilare il calendario delle udienze che verrà reso noto in seguito. La previsione attuale è che il processo possa durare diverse settimane, vista la complessità della causa e l’alto numero di parti implicate (oltre ai familiari delle vittime, anche diversi altri passeggeri rimasti feriti). La giudice sarà anche chiamata ad ascoltare le posizioni degli implicati in merito a un’eventuale proposta di patteggiamento tra le parti. Tra le vittime italiane, tutte ragazze di età compresa tra i 21 e i 25 anni, c’era anche Elena Mestrini, di Bagno di Gavorrano.
"Sono sconcertato e deluso di come sta andando questo processo che ancora, dopo 6 anni e 6 mesi, non è neppure iniziato – ha detto Gabriele Maestrini, il padre di Elena – Manca una ricerca di giustizia che a noi deteriora dall’interno. Non abbiamo più avuto un momento di pace e ogni minuto della mia vita è dedicato esclusivamente alla ricerca di verità per Elena e le altre ragazze". Poi chiude: "L’unico imputato del processo è l’autista del bus – dice –, ma è inaccettabile: ci sono delle corresponsabilità, materiali e morali da parte del datore di lavoro, del progetto Erasmus stesso, dell’Università di Barcellona e anche del gestore dell’autostrada, carente in sicurezza. Non vogliamo la vendetta sull’autista, che ha sicuramente le sue responsabilità, ma vorremmo che emergessero le criticità e che quel che è successo non accada mai più".