"Un monumento che sensibilizzi alla sicurezza stradale"

Durante il convegno "L'arte incontra il sociale" il movimento "Strada alla vita" ha presentato un bando-concorso nazionale

Stefano Galgani e Clelia Formiconi al presidio delle vittime degli incidenti stradali

Stefano Galgani e Clelia Formiconi al presidio delle vittime degli incidenti stradali

Grosseto, 22 dicembre 2016 - «Aggregare attraverso le meraviglie dell’arte per aprire spazi di riflessione e cogliere il senso della vita». Questo l’obiettivo finale del convegno di ieri «L’arte incontra il sociale» e del conseguente bando nazionale «La cultura della strada» promossi dal Movimento «Stradallavita» in collaborazione con l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime onlus. Si è partiti con un convegno, tenutosi ieri pomeriggio nella sala conferenze di Confartigianato, per aprire i cuori e le menti alla bellezza dell’arte, ma soprattutto per comprendere la potenzialità delle rappresentazioni artistiche come veicolo di messaggi sociali che restino nella cultura, e quindi nei comportamenti di ciascuno di noi.

Un convegno per spiegare questa teoria, ma anche per presentare la prima applicazione pratica: un bando di concorso a livello nazionale per un monumento artistico particolare, inedito, ma soprattutto conunicativo. E la comunicazione che questo monumento dovrebbe fissare nei comportamenti individuali è la sicurezza stradale. Il movimento «Stradallavita» è coordinato da Clelia Formiconi, da anni impegnata, insieme all’Associazione Unitaria Familiari e Vittime (in acronimo Ufv), nella promozione della sicurezza stradale. «Il mio obiettivo finale è il disarmo stradale – dice Clelia Formiconi – ovvero rendere le strade alla libera portata di un bambino di quarta elementare. Per far ciò è necessario promuovere politiche di mobilità alternativa che pogano al centro degli interessi in gioco le persone nella loro dimensione umana». «Ora che anche grazie all’aiuto del quotidiano La Nazione e del suo direttore Pier Francesco De Robertis abbiamo ottenuto la legge sull’omocidio stradale – afferma Claudio Martino – è necessario andare oltre e creare proprio una cultura della sicurezza».

Sia il convegno di ieri «L’arte incontra il sociale», sia il bando di concorso nazionale per il monumento sono iniziative in memoria di Gabriella Formiconi, che per anni si è battuta sui temi della sicurezza stradale dopo la tragica morte, nel 1992, a soli 22 anni, di suo figlio Pierpaolo Sarubbi proprio in un incidente in macchina. Al convegno di ieri hanno preso parte, oltre a Clelia Formiconi e a Caludio Martino, anche il vice sindaco Luca Agresti, Paola Svetoni, Mauro Papa della Fondazione Grosseto cultura, David Tammaro presidente dell’associazione artistica «Plinio Tammaro» e l’artista Antonella Giordano.