Lo ’sport dei re’ torna a Punta Ala Polo Cup sul campo tutto nuovo

Trent’anni dopo, grazie all’impegno di Gaia Bulgari, la grande competizione equestre torna in scena

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Mancava da trent’anni. Una vita per chi ama lo sport equestre, incastonato nella passione, nella vita e nella cultura maremmana. Grazie a Gaia Bulgari, discendente della famiglia che ha dato il nome alla maison di’alta gioielleria, il campo di Polo sul quale negli anni ’80 ha giocato Re Carlo III d’Inghilterra, è tornato a risplendere nell’ affresco maremmano del Punta Ala Polo Club. Da oggi fino a sabato va in scena l’evento che segna la ripartenza del grande polo in una location che affonda le radici nella tradizione equestre e degli sport equestri. La "Punta Ala Polo Cup" sarà una overture anticipata del grande evento, (l’Europeo femminile) che si disputerà qui il prossimo luglio, con il team Italia in campo da campione in carica. L’idea di dare un nuovo orizzonte al grande polo (a 30 anni dalle pultime partite), - nel gioiello maremmano è stato di Gaia Bulgari, presidente del comitato organizzatore della Polo Cup e protagonista del restauro del Circolo Ippico Punta Ala con interventi di pregio e in linea con i più ferrei principi nel rispetto della biodiversità. Grazie a questo lavoro di ricostruzione, la Bulgari ha ridato vita al campo che oltre al Re d’Inghilterra, è stato frequentato dai leggendari fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo e dai "padri" del polo argentini . "L’emozione è fortissima, perché i cavalli qui, li abbiamo sempre considerati un fatto naturale per tradizione e amore per gli sport equestri. Fino a 30 anni fa, il Centro Ippico Punta Ala era un punto di riferimento del polo in Italia, ma più in generale di tutta l’equitazione – spiega Bulgari –. L’obiettivo è di riportarlo all’antico splendore, riconsegnandolo alla comunità di Punta Ala e a tutti coloro che, come noi, amano gli sport equestri". Il polo, in Italia, è in enorme ascesa, anche perché la Fise ha dato vita ad una notevole architettura di rilancio. Negli occhi di tutti c’è ancora il successo di Italia Polo Challenge, tour che si è svolto tra Cortina, Roma e Arzachena. "Sapere che un luogo storico per il polo come Punta Ala è rinato rappresenta una notizia straordinaria – ha commentato Alessandro Giachetti, coordinatore del dipartimento polo Fise –. Con eventi come questo, costruiti all’insegna della sostenibilità e dell’immersione nella natura, ci lanciamo verso l’Europeo del 2023, dove difenderemo il titolo". Le squadre si sfideranno su un campo da 260 metri per 140 di larghezza che, anche nella scelta dell’erba, è stato curato nei minimi dettagli. Progettato dall’ingegner Alejandro Battro, massimo esperto di campi da polo nel mondo, il prato del Punta Ala Polo Club è stato realizzato utilizzando il paspalum, una gramigna particolarmente resistente a terreni con un alto tasso di salinità.

Paolo Franci