"Lezioni pure in estate? Forse è troppo tardi"

Roberto Mugnai, segretario regionale del sindacato Dirigentiscuola: "Le incombenze cui dovremmo fare fronte sono troppe"

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"Finanziare attività scolastiche in estate è un segnale importante che giunge dal Governo, apprezzabile come segno di attenzione e consapevolezza per il concreto vissuto da marzo dello scorso anno dagli studenti. Questo pensiero, però, vale solo pensando alla scuola da un punto di vista esterno, perché se devo esprimermi come sindacalista dei presidi, le cose sarebbero un po’ diverse". Così il professor Roberto Mugnai preside del Polo liceale Pietro Aldi e segretario regionale del sindacato Dirigentiscuola si (nella foto), si esprime riguardo l’ipotesi della ’scuola d’estate’. "Come sindacato dei dirigenti non possiamo che sottolineare che l’idea del Governo di sfruttare l’estate ’arriva tardi’ – aggiunge il dirigente scolastico – Non deve sfuggire, infatti, la mole di adempimenti amministrativiburocratici che la messa in campo di azioni concrete riverserà sulle scuole, da subito e in un momento da sempre particolarmente intenso per le scuole stesse, come la fine dell’anno".

"Rimangono inoltre – aggiunge Mugnai – i dubbi sulla disponibilità di personale e studenti stessi (in particolare quelli delle secondarie) particolarmente provati da un anno faticosissimo e difficile. Tutto questo da contemperare con le norme di prevenzione Covid che rende l’organizzazione più complessa e talvolta su spazi non adeguati, al di là di suggestive proposte ’scenografiche’, delle scuole per almeno quelle attività che prevedono una vera e propria lezione in aula. Come sempre le scuole si rimboccheranno le maniche e cercheranno di dare risposte ma occorre capire che non basta prevedere finanziamenti, sopratutto in un paese dove troppo spesso la burocrazia non appare del tutto funzionale al miglior servizio da assicurare".