"Le mura di Porto Ercole nel mio programma"

Ad assicurarlo è il candidato a sindaco, Roberto Cerulli, che afferma: "La questione sarà affrontata seriamente da subito"

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Le condizioni delle mura di Porto Ercole, messe in risalto nei giorni scorsi su La Nazione da Antonio Sabatini, non lasciano indifferente il candidato sindaco Roberto Cerulli. Che sceglie di inserire la questione "nel programma elettorale, e sarà affrontato seriamente da subito. Naturalmente non basta prometterlo – dice – si dovrà operare da subito per la risoluzione del problema come è mio modo di operare. L’amministrazione dovrà coinvolgere tutti gli enti competenti, in primis il Demanio e la Soprintendenza per verificare lo stato attuale della cinta e poi progettare e definire le modalità di intervento. Lo stato in cui versano le mura si vede già a occhio nudo. L’intervento è necessario per il loro valore storico, architettonico e culturale ma anche per il loro valore turistico. Sono d’accordo con quanti affermano che l’amministrazione dovrebbe operare anche avvalendosi di un comitato scientifico o un’associazione del posto per "bruciare" tempistiche e procedure che spesso rallentano il raggiungimento degli obiettivi e questo lo faremo da subito. Penso che il coinvolgimento possa essere utile per la ricostruzione storica e per raffigurare lo stato dell’arte, delle sue condizioni attuali, con relazione e documentazione fotografica per poi presentare agli enti competenti e da lì far partire tutto l’iter". Con la Confraternita di Misericordia Cerulli si era già occupato del Forte del Pozzarello. "Personalmente credo molto nel recupero dei nostri beni storici – aggiunge –. Insieme a un gruppo di amici ci siamo impegnati per la pulizia del Fortino a Porto Santo Stefano, così come ha fatto lodevolmente un gruppo di portercolesi per il vecchio cimiteretto di Porto Ercole. I beni che sono in giro per l’Argentario dovranno essere valorizzati e messi a "regime" per il loro valore turistico che potrebbero avere, ma soprattutto perché rappresentano la nostra storia e la nostra memoria. Alcuni pensano che con la cultura non si mangi. Io invece penso esattamente l’opposto e cioè che possa essere un’opportunità di benessere economico e turistico per la nostra cittadinanza. La cultura eleva una comunità, ne imprime la propria identità e la tiene unita, cosa che vogliamo fare con entusiasmo e determinazione".