"Lavoro, ma non potrei" L’Odissea di un ristoratore

Piernello Cicaloni ha il green pass scaduto nonostante 2 dosi e la guarigione "Nessuno sa rispondermi, ma il mio locale non può rimanere chiuso"

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"Sto lavorando ma non potrei farlo". Piernello Cicaloni, conosciutissimo ristoratore grossetano, 66 anni è entrato nel vortice della burocrazia post-Covid. Sì perché, dopo aver fatto regolarmente i due vaccini, aveva deciso di fissare l’appuntamento per la terza dose, la cosiddetta dose "booster" e completare il ciclo vaccinale. "Avevo fissato l’appuntamento all’hub vaccinale il 27 di gennaio - inizia il titolare del ristorante Tre Lampioni di via Adamello - ma purtroppo mi sono ammalato di Covid il 3 di gennaio scorso". Niente di preoccupante. Grazie ai due vaccini, Cicaloni se la cava con qualche linea di febbre e poco di più. I problemi arrivano dopo. "Dopo l’infezione ho fatto tutto il decorso normale e mi sono negativizzato il 13 di gennaio scorso - aggiunge Cicaloni - Il 21 mi arriva una e-mail dalla Asl dove viene dichiarato il fine isolamento che avevavo dovuto fare per il decorso normale della malattia. Ma, sapendo che il mio Green pass scadeva oggi (ieri ndr.) ho chiamato per dire che non avrei potuto fre la terza dose ma che mi avrebbero dovuto attivare nuovamente il Green pass, che invece mi è scaduto". Cicaloni lo mostra e il colore "rosso" dice tutto. "E’ stato annullato come diceva la data, ma io come faccio a lavorare?" si chiede esterrefatto. "Da venerdì avrò effettuato cinquanta telefonate e parlato con 16 persone diverse, prima al numero del Ministero della salute che è stato attivato per problematiche del genere. Mi hanno risposto e mi hanno detto di chiamare direttamente la Regione. A Firenze mi hanno risposto che non avrebbero potuto far niente perché era di competenza di un’altra Asl. Allora - prosegue nel suo racconto il ristoratore - ho avuto la fortuna di trovare una persona tanto gentile a Grosseto ma anche lei mi ha detto che non c’era la possibilità di attivare il certificato di guarigione perché non era di sua competenza". un tunnel senza fine. Ma il ristorante deve rimanere aperto. "In mano ho un foglio dove si attesta la mia guarigione e anche il documento di fine isolamento. Ma non ho il Green pass: stamani (ieri ndr.) sono andato in banca e non mi hanno fatto entrare. Fortunatamente ho tanti amici e la mia pratica è stata fuori sul marciapiede. Ma cosa si fa ad andare avanti così?". Il suo ristorante è stato chiuso circa 17 giorni, proprio nei primi giorni di gennaio e dunque c’è bisogno che l’attività vada avanti. "Non posso stare chiuso ma in questi giorni - chiude Piernello Cicaloni - sto violando la legge. Ho i due certificati che attestano la mia guarigione ma il Green pass è bloccato. Mi auguro che questa situazione si risolva alla svelta perchè non so cosa fare. Che ne penso? Penso che dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto almeno la tecnologia potrebbe venirci incontro e non creare problemi a chi ha bisogno di lavorare come me". Matteo Alfieri