"Non parteciperò alla seduta del Consiglio comunale al Centre militare veterinario. Non è uno sgarbo al Cemivet, al contrario un gesto di rispetto per una delle più importanti Istituzioni del territorio". Così sul proprio profilo Facebook, Giacomo Cerboni, ex assessore al bilancio nella prima giunta Vivarelli Colonna e consigliere comunale della Lega, aveva anticipato la sua assenza al Cemivet. "Innanzitutto, perché le sedute consiliari dovrebbero tenersi in luoghi accessibili a chiunque, senza che le forze dell’ordine debbano sovrintendere all’accesso, come nel caso di un presidio militare. E poi perché penso che il luogo naturale in cui il Consiglio debba accogliere ogni realtà cittadina sia il municipio, la casa dei grossetani". Cerboni conclude: "Con questa iniziativa si crea un precedente. Perché allora non un Consiglio all’Asl, al 4° Stormo, ai centri anziani, in Questura, alle associazioni di categoria? Sperando di non dimenticare mai qualcuno. I Consigli itineranti si giustificano solo in circostanze eccezionali (come fu la vicenda Mabro). Non mi aspetto che la mia scelta sia compresa o condivisa; ma è il mio modo di vivere e di rispettare le istituzioni, senza che diventino passerelle per i politici".