
MAGISTRATO Il pm Francesco Cardona Albini che ha chiesto e ottenuto la misura interdittiva per l’Istituto vendite giudiziarie
Genova, 1 luglio 2018 - Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, Paola Faggioni, ha emesso la misura dell’interdittiva nei confronti dell’Istituto di vendite giudiziarie di Pisa, che esercita la concessione ministeriale per i tribunali di Pisa, Livorno e Grosseto. Il provvedimento derivava dall’inchiesta del sostituto procuratore Francesco Cardona Albini su presunte aste pilotate e corruzione che lo scorso gennaio aveva portato all’arresto di Roberto Bufo, giudice del tribunale di Pisa. Nei giorni scorsi il pm aveva iscritto nel registro degli indagati l’Istituto per responsabilità dell’ente.
IL GIP, come chiesto dallo stesso pm, ha emesso l’interdittiva e nominato un commercialista come amministratore provvisorio: il professionista pisano Lorenzo Mamone, che in passato è stato a lungo giudice tributario. Bufo era stato scarcerato dopo due mesi e gli erano stati concessi gli arresti domiciliari.
IN CARCERE erano finiti anche il commercialista Roberto Ferrandi e la figlia Francesca, avvocato oltre a Oberto Cecchetti, giudice di pace. Le accuse della Procura, a vario titolo, sono corruzione in atti giudiziari, turbata libertà degli incanti, peculato, falso in atto pubblico. Secondo gli investigatori Bufo avrebbe conferito alla figlia di Ferrandi, delegato alle vendite giudiziarie, diversi incarichi di curatela delle eredità giacenti e di amministrazione di sostegno in modo da aggiudicarsi, tramite prestanome, immobili e terreni venduti all’asta a Massa. Il magistrato avrebbe favorito anche l’appropriazione di somme di denaro che dovevano essere restituite all’erario. In una circostanza il giudice avrebbe ottenuto anche una Mercedes Glk usata.
LA VICENDA ha coinvolto anche l’ex direttore dell’ivg pisano, Virgilio Luvisotti, e il suo ex braccio destro Giovanni Avino, accusati di avere messo in atto proprio la «fittizia cessione» della Mercedes usata e finita nella disponibilità del magisrato (valore circa 12mila euro), affinché Bufo assegnasse loro la custodia e la vendita di un maxi yacht di 46 metri (base d’asta di circa 4 milioni di euro).