Isola ecologica nel mirino "Serve solo a fare cassa"

Polemica: "Può essere utilizzata solo da chi abita in zona oppure dai turisti"

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L’isola ecologica che si trova in viale Martiri della Niccioleta a Massa Marittima è al centro di molte lamentele sui social da parte dei cittadini. Il manifesto affisso che prevede la possibilità di conferire rifiuti nella postazione esterna al centro di raccolta solo a chi è residente nelle campagne limitrofe, ai turisti in partenza o ai cittadini in partenza per prolungato periodo fa agitare tutti quelli che, per evitare di tenere quei rifiuti che si possono degradare, trovavano nel recarsi all’isola ecologica un modo per liberarsene in modo corretto. In pratica per conferire nei cassonetti bisogna abitare nella zona, pena una multa. Così l’isola non è più aperta a tutti, come era prima. Sulla pagina Facebook di "Sei massetano..." la maggioranza dei commenti individua in questa operazione da parte dell’amministrazione "un modo non per educare ma orientato soprattutto a far cassa". Una polemica che da qualche giorno galoppa sulle pagine molto frequentate di Facebook. E i commenti si susseguono giorno dopo giorno. Nel manifesto si richiamano concetti giusti come evitare l’abbandono fuori dai bidoni, evitare il conferimento di ingombranti e non inserire rifiuti nel bidone non corretto, e si anunciano le sanzioni, anche per chi, per motivi di lavoro o di impellenti necessità si trova a non poter provvedere allo smaltimento nei giorni previsti e, se ne fa carico depositandolo nei bidoni dell’isola ecologica. "E’ una vergogna – sentenziano in molti – perché chi lavora tutti i giorni e magari cucina e fa le pulizie più grandi nel fine settimana deve tenersi tutto in casa e aspettare il giorno del porta a porta. Così non viene dato quel servizio che viene pagato profumatamente dalle famiglie". Infine l’isola ecologica "dovrebbe essere aperta più giorni durante la settimana, anche ad orari differenti, per consentire l’accesso di tutte quelle situazioni di residenti in difficoltà per il conferimento". In molti dunque si sono sentiti penalizzati e la sensazione "è quella che così si incentivi da una parte all’abbandono di rifiuti e dall’altra si vada a premiare chi invece deposita rifiuti e ingombranti lungo le strade – si legge nei post di protesta su Facebook – nelle campagne evitando di essere intercettati dall’occhio delle telecamere di videosorveglianza o dagli ispettori ambientali recentemente nominati dall’amministrazione".

Matteo Alfieri