"Invasi o sarà il deserto" Allarme serio di Coldiretti

Incontro a Spergolaia tra esperti del settore sui cambiamenti climatici. Filippi: "Via la burocrazia per garantire un futuro all’agricoltura e al turismo"

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I cambiamenti climatici sono in cima alla liste delle preoccupazioni del mondo agricolo. La dimostrazione è stata la grandissima partecipazione all’incontro su "I cambiamenti climatici in Maremma: criticità, prospettive e soluzioni" promosso da Coldiretti Grosseto che si è tenuto ieri mattina a Spergolaia di Alberese. E’ infatti la Maremma il territorio della Toscana più colpito dall’emergenza siccità. Le soluzioni per affrontare un futuro dove la siccità sarà sempre più ricorrente, e come conseguenza anche gli incendi, comunque ci sono. "Cento anni fa in Maremma il problema era l’acqua. Oggi è esattamente il contrario – ha iniziato Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – Come testimoniano i numeri Lamma il livello di piogge non è mutato di molto negli anni, mentre sono variate le modalità con cui piove. La risposta strutturale è riattivare gli invasi laddove sono già esistenti anche a causa di problemi burocratici, autorizzativi e gestionali, e crearne di nuovi in quei territori che sono sprovvisti. Solo in questo modo riusciremo a garantire il futuro alla nostra agricoltura, alle imprese agricole e al turismo rurale evitando lo spopolamento di intere aree. Se non cogliamo questa opportunità tra 10 anni le nostre campagne diventeranno come deserti". In questo senso la Regione Toscana aveva approvato il fondo di rotazione da 1,2 milioni di euro su sollecitazione di Coldiretti ed Anbi Toscana e si è subito attivata con il Governatore Eugenio Giani che sta lavorando, insieme a tutti gli attori coinvolti, per una legge che semplifichi la realizzazione degli invasi. Coldiretti, rappresentata dal direttore regionale, Angelo Corsetti, ha partecipato a tutti i tavoli. L’ultimo nella giornata di oggi. "Abbiamo consegnato al presidente Giani – ha anticipato Filippi – una nostra proposta che possa condurre alla modifica della legge 642009 riuscendo così a sfruttare gli invasi già esistenti censiti dal Lamma". Posizione ribadita dal direttore di Anbi nazionale, Massimo Gargano, che nel suo intervento ha ricordato come "perdiamo in mare 89% dell’acqua piovana. Dobbiamo necessariamente almeno triplicare la quantità acqua raccolta che oggi è appena l’11%". In Toscana oggi sono esistenti 15 invasi che hanno una capacità di 6,3 milioni di metri cubi. "Anbi insieme a Coldiretti hanno da tempo lavorato sul piano laghetti composto da piccoli e medi bacini realizzati senza cemento e arginati con le stesse terre di scavo, in grado di raccogliere l’acqua in modo particolare dai torrenti collinari. La stessa acqua affinata sarebbe utile anche come acqua potabile, per ricaricare la falda e contrastare il cuneo salino e per le attività legate al contrasto degli incendi. È una sfida per il futuro".