Inceneritore di Scarlino, i cittadini: "Niente apertura, non è a norma"

Il gruppo che ha partecipato alla causa collettiva si è riunito in Comune a Follonica per fare il punto della situazione

Incontro pubblico sul cogeneratore

Incontro pubblico sul cogeneratore

Scarlino (Grosseto), 8 luglio 2018 - Norme che viaggiano sul filo dell’interpretazione. Ma che alla fine riguardano migliaia di persone che vivono nella zona. La questione dell’inceneritore di Scarlino è caldissima. Non solo per le temperature estive, ma per quello che sta succedendo nella piana. Venerdì sera infatti nella sala consiliare del Comune di Scarlino c’è stata un incontro pubblico - molto affollato - dei rappresentanti della class action, il gruppo di cittadini, associazioni e Comuni che hanno fatto una causa civile contro la Scarlino Energia, la società che gestisce l’inceneritore: sul piatto ancora una volta la questione sanitaria che pare essere sempre messa in secondo piano in fase autorizzativa.

Il nodo del contendere rimane quello dei forni di post combustione. Una battaglia che non finisce praticamente mai. Gli esperti della class action hanno portato a conoscenza dei cittadini lo studio del Cnr di Napoli, l’istituto di ricerca più prestigioso d’Italia, che assicura la «non conformità» dei forni di Scarlino. Tutto scritto nero su bianco nella consulenza relativa al funzionamento redatta proprio dal Cnr e che riguarda il funzionamento dei forni a letto fluido bollente.

"Al fine di rispettare la norma – si legge – la geometria della parte alta della zona di post combustione andrebbe modificata in modo tale che i fumi della combustione siano convogliati gradualmente verso l’uscita interessando tutto il volume del reattore evitando la possibile formazione di regioni stagnanti o vorticose in prossimità della sommità di tale zona". Secondo il Cnr infatti «la zona di post combustione dei forni, anche se fosse caratterizzata da un tempo medio di permanenza superiore ai 2 secondi, non ottempera alla norma in virtù del fatto che il flusso gassoso in tale regione non è controllato né permane in maniera omogenea in quanto la geometria determina che i fumi non siano convogliati in maniera controllata e omogenea".

In sintesi il Cnr dice che i forni "non sono a norma e dunque l’autorizzazione non può essere data". Autorizzazione da parte della Regione che dovrebbe arrivare mercoledì prossimo. E la battaglia continua.

Matteo Alfieri