In laguna arrivano i fenicotteri

Già circa settecento esemplari, ne sono attesi cinquemila nel picco stagionale. Il lavoro dei volontari Wwf.

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Lo spettacolo dell’arrivo dei fenicotteri rosa in laguna è iniziato. Come ogni anno, verso la fine di agosto, si registrano i primi arrivi, che vanno ad aggiungersi alle presenze ormai diventate stanziali. Sono infatti dai cento ai cinquecento, soprattutto giovani, quelli che decidono di restare anche in estate tra la laguna di Orbetello e quella di Burano. Sono loro, quindi, quando le spiagge si fanno meno affollate e gli ambienti umani meno rumorosi, a dare il benvenuto a quelli che arrivano. Tra coloro che hanno raggiunto la laguna proprio in questi gironi, ci sono molti giovani. "Alcuni di loro sono nati quest’anno – spiega Fabio Cianchi, responsabile delle Oasi Wwf – e non stati ancora inallellati, per cui non sappiamo da dove siano arrivati". In genere, sono italiani, francesi e spagnoli. I più piccoli, comunque, si riconoscono per il colore, tra il grigio e il marrone scuro, che grazie all’alimentazione diventa poi rosa, in età adulta, già attorno ai cinque anni. A proposito di alimentazione, i fenicotteri rosa contribuiscono a ridurre la massa algale, nutrendosi anche di alghe. Ma è per pizzicare i piccoli crostacei, gamberetti, di cui sono ghiotti, e che conferiscono loro la colorazione rosea, che si spostano di continuo sulle loro zampe, danzando il loro caratteristico flamenco e smuovendo così i fondali, proprio come fanno i battelli per smuovere il sedimento. La loro presenza in laguna, quindi, oltre a essere uno spettacolo per chi li osserva, ha anche risvolti naturalmente benefici per l’ecosistema. In questo momento sono già in duecento a Burano, mentre a Orbetello hanno già superato i cinquecento. Continueranno ad arrivare fino a dicembre, quando raggiungeranno il picco massimo, superando le cinquemila presenze. "Purtroppo in questo periodo sono disturbati dai lanci dei paracadutisti sportivi – spiega Cianchi – perché gli aerei, rumorosi, volano bassi e li spaventano. Di conseguenza, qualcuo se ne va. Anche per questo motivo l’ora migliore per osservarli è all’alba, quando non ci sono ancora elementi di disturbo". Il Wwf è a disposizione per visite guidate, nel corso delle quali gli ospiti vengono accompagnati nei punti migliori per l’avvistamento, in uno spettacolo davvero suggestivo. Nonostante il legame tra questi uccelli e il territorio maremmano sia ormai molto stretto, risale al 1994 l’unico tentativo di nidificazione. Non andò bene, allora, proprio a causa dei disturbi. "Oggi potremmo riprovarci – proprone Cianchi – dal momento che il pompaggio delle acque viene anticipato a marzo, potrebbero crearsi le condizioni necessarie alla nidificazione. Si dovrebbe realizzare un’isola artficiale, nella laguna, in cui ospitare i nidi". E sarebbe uno spettacolo ancora più grande.

Riccardo Bruni