Imprese, il dato preoccupa In affanno anche il turismo

I numeri della Camera di commercio sono chiari: riduzione tendenziale. Breda: "Dinamica che fa paura: ulteriori rincari difficilmente sostenibili"

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Il secondo trimestre 2022 è stato caratterizzato da una riduzione tendenziale e generalizzata delle iscrizioni di nuove imprese ed un aumento consistente delle cessazioni, spinto anche dall’incidenza delle cessazioni d’ufficio pronunciata soprattutto in Maremma. E’ questo in soldoni, l’andamento della demografia d’impresa della Camera di Commercio. Peggiorano infatti valori relativi alla natimortalità delle imprese: nel periodo aprile-giugno 2022 si sono avute 764 iscrizioni (373 a Grosseto e 391 a Livorno) e sono state cancellate 570 posizioni (242 a Grosseto e 328 a Livorno), per un saldo positivo di 194 unità (+131 Grosseto e +63 Livorno). Riguardo alle iscrizioni, per la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno se ne rileva una fortissima riduzione sul piano tendenziale (-18,6%), dovuta al pessimo andamento livornese (-27,9%), piuttosto che a quello grossetano (-5,8%). Oltre alle più consuete riduzioni numeriche delle imprese manifatturiere e di quelle operanti nel terziario, la novità è costituita dalla lieve decrescita delle imprese turistiche (attività di alloggio e ristorazione, -0,1%). Pesante battuta d’arresto sia per il manifatturiero (-2,9%), sia per il commercio (-2,1%) ed in entrambi i casi le variazioni grossetane sono meno preoccupanti di quelle livornesi. Fra i comparti più numerosi le buone notizie provengono solo dalle costruzioni (+1,4%), che continuano nella loro fase di ascesa. "I dati del secondo trimestre delineano una dinamica preoccupante – dice il presidente Cciaa Riccardo Breda – con segnali di contrazione sia delle iscrizioni che dei tassi di natimortalità, in un periodo dell’anno che tradizionalmente tende ad avere valori positivi. Per la prima volta da anni, anche il settore turistico accusa una piccola contrazione. Tutto questo non fa che consolidare i timori che abbiamo nei confronti del futuro, resi ancora più preoccupanti da una congiuntura nazionale ed internazionale che preannuncia un autunno ed un inverno complicati. Su tutto pesa l’ombra degli ulteriori rincari energetici che saranno difficilmente sostenibili dal sistema".