REDAZIONE GROSSETO

"Il mare inquinato ferma l’economia blu"

Il Circolo Festambiente ha avviato un tavolo di confronto con tutti gli enti locali per individuare strategie contro il ’marine litter’

Il problema dei rifiuti marini e costieri si è ormai trasformato in una vera emergenza che le amministrazioni locali e le imprese della filiera del mare, dalla pesca al turismo, devono affrontare pressoché quotidianamente in mare, ad ogni mareggiata e come conseguenza del malcostume di chi, imperterrito, continua a trattare le nostre spiagge, dune e pinete come pattumiera o discarica a cielo aperto. Tutto questo ha un evidente impatto sull’ambiente, sulle economie locali, sulle specie marine e costiere che vengono quotidianamente minacciate da rifiuti scambiati per cibo, sulla filiera alimentare delle numerose specie ittiche che ingeriscono micro e nano plastiche e sull’intera filiera dalla cosiddetta blue economy. Basti pensare al settore della pesca che quotidianamente ingaggia una guerra personale ai rifiuti che finiscono nelle reti con gravi danni alle attrezzature e all’intera filiera turistica con i conseguenti danni di immagine a causa dei rifiuti che si riversano sulle spiagge. Per non parlare poi dei relativi oneri di gestione. Legambiente sta lavorando intensamente su questo fronte e proprio in questi giorni, grazie al Circolo Festambiente si è tenuto un primo tavolo di confronto tra tutti i soggetti potenzialmente interessati dal problema, nell’ambito del progetto Common - COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea che ha unito esperti ICZM e dell’ufficio scientifico nazionale di Legambiente, i Comuni di Grosseto e di Castiglione della Pescaia, (già partner sostenitori del progetto Common), Sei Toscana, il Parco della Maremma con l’esperienza del Centro recupero tartarughe marine di Talamone, la Guardia Costiera, Coldiretti impresa Pesca Toscana, Confederazione Italiana Agricoltori provinciale, Cooperativa San Leopoldo, Confesercenti provinciale e FIBA Confesercenti, CNA Grosseto e CNA Balneari, Portargentario.

"Abbiamo messo al centro le tante problematiche che le varie categorie stanno affrontando con non poche difficoltà, ma anche le tante esperienze che ciascuno sta mettendo in campo per arginare il problema – afferma Valentina Mazzarelli, coordinatrice dell’animazione territoriale per il progetto Common - Dal dibattito è emerso un sistema fortemente interconnesso e tanti quindi sono stati gli spunti di riflessione per convertire questa interazione in positivo attraverso interventi tra loro coordinati e quindi più incisivi. Partiremo da qui per avviare nei prossimi mesi una serie di incontri di approfondimento con gli enti e i vari operatori".