Il Don Giovanni visto da La Stella

Il maestro pianista torna a Massa per "Lirica in Piazza" insieme a Moni Ovadia per "raccontare" Mozart

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Giovedì, per la seconda serata di "Lirica in Piazza", torna a Massa Marittima il maestro Sergio La Stella, che nel 2018 ha diretto su questo stesso palcoscenico l’opera Carmen. Sergio La Stella, storico maestro del Teatro dell’Opera di Roma dove è stato direttore d’orchestra e pianista per 40 anni. A Massa Marittima, sarà il concertatore ed esecutore al pianoforte del Don Giovanni di Mozart, nel recital operistico "Moni Ovadia racconta il Don Giovanni" interpretato da un cast di giovanissimi cantanti vincitori del concorso internazionale di canto lirico Ottavio Ziino. "Il pianoforte dà la possibilità di ascoltare e vedere i capolavori musicali e teatrali in una specie di filigrana, per coglierne la più nascosta essenza e lascia intravedere il cammino del compositore - ha detto - Infatti, non va dimenticato che quasi tutti i compositori utilizzavano gli strumenti a tastiera per controllare e ascoltare nell’immediato l’effetto pratico delle loro idee compositive. Provare a ripercorrere questa strada è un po’ come vedere al rallentatore i complicati gesti di un prestigiatore per cogliere tutti i suoi segreti". Uno spettacolo dunque che farà comprendere meglio il Don Giovanni. "Ricordo che quando ero bambino amavo molto tutta l’espressione musicale, quindi anche l’opera - aggiunge Sergio La Stella - ma rimanevo tristemente frustrato dal non capire le parole del libretto cantate dai cantanti. La musica è un potenziatore emotivo senza segno. È per questo che il nostro Don Giovanni avrà una delle più interessanti figure del nostro tempo, Moni Ovadia, che ha accettato con entusiasmo il compito di guidare il pubblico raccontando dettagli, illuminando particolari e citando parole del libretto un attimo prima che vengano cantate". Bisognerà dunque aspettare le reazioni degli addetti ai lavori: "Gli addetti ai lavori si dividono in due categorie, gli aperti alle nuove esperienze e i rigidamente refrattari al nuovo - chiude – Naturalmente i capolavori della storia dell’umanità vanno protetti e rispettati. Eseguire in modo parziale, cioè con un organico da camera un grande capolavoro di Mozart potrebbe essere visto come una profanazione? Noi faremo anche dei tagli per rendere l’opera più agile e per poter avere nella serata un po’ di spazio per il valore aggiunto del narratore. Il rispetto che incute la musica di Mozart ha fatto sì che ogni mio intervento, anche il più piccolo, sulla materia musicale sia stato lungamente studiato. Spero che i nostri sforzi siano premiati con la felicità fisica e mentale di quanti assisteranno alla nostra serata".