Il Consorzio Pecorino Toscano apre a nuovi soci

Righini: " La cifra per aderire è stata resa simbolica per gli allevatori e bassa per i caseifici"

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Numeri da capogiro anche nel 2020 e il Consorzio di tutela del Pecorino Toscano Dop cresce ancora. Il 2021 si apre all’insegna di una nuova sinergia tra i componenti della filiera produttiva. L’anno che è appena terminato si è chiuso con 19milioni di litri di latte ovino della zona Dop lavorati a Pecorino Toscano sugli oltre 36 milioni di litri raccolti. E così c’è già chi bussa alle porte del Consorzio per alimentare la sinergia tra imprese locali. "Il Consorzio è sempre stato aperto a tutti i rappresentanti della filiera, allevatori, caseifici, stagionatori e confezionatori. Oggi più che mai, la necessità di fare squadra per affrontare insieme le sfide che la pandemia ci ha messo di fronte, spinge il Consorzio a lavorare per promuovere l’ingresso di nuove aziende nel Consorzio – afferma il presidente Carlo Santarelli – anche attraverso facilitazioni economiche per i nuovi e vecchi soci. Già un nuovo caseificio ha chiesto di aderire. Ci auguriamo che anche molti allevatori, da soli o tramite le proprie rappresentanze, ed anche altri caseifici, entrino a far parte della famiglia del Consorzio, specialmente quelli di dimensione più piccola che meglio possono beneficiare di una sinergia tra le aziende". "La cifra per aderire è stata resa simbolica per gli allevatori e veramente bassa per i caseifici, pertanto non c’è sicuramente nessun ostacolo economico all’ingresso nel Consorzio", dice il direttore del Consorzio Andrea Righini (nella foto). I soggetti già inseriti nel sistema e certificati dall’Organismo di Controllo DQA Certificazioni, sono ad oggi 842 aziende di allevamento, delle quali 171 socie del Consorzio, 18 caseifici, tutti associati, 3 tra stagionatori e confezionatori, tutti soci.