"Ha vinto la Meloni e l’astensionismo"

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"Unione Popolare è stato il partito che più di tutti è stato penalizzato dal forte astensionismo, ma dobbiamo ascoltare e non biasimare. Alle elezioni politiche del 25 settembre ha vinto la coalizione del centrodestra e ha vinto Conte, che punta ad essere, col movimento 5 stelle, il faro della ricostruzione del centrosinistra, dall’ opposizione, dopo le capriole di Letta. Ma in realtà il vero vincitore sono gli astensionisti, che rappresentano, con il loro 37%, il gruppo decisamente più forte dell’elettorato Italiano". Così Giovanni Di Meo di Unione Popolare, analizza i motivi della sconfitta anche da parte del suo movimento. "L’astensionismo ormai è una – prosegue Di Meo (nella foto) – vera e propria ideologia politica che, chi ha passione vera per la politica, non può non tenere in considerazione. Essi si dividono in utopisti, cioè che ritengono impossibile realizzare certe cose come la pace nel mondo o l’ uguaglianza sociale e in realisti della rassegnazione, quelli del ‘tanto non cambia nulla’. Non bisogna condannarli, se non altro perché sono una maggioranza, ma comprenderli, cercare di capire cosa hanno da dire Perché’ loro sono oltre, sono dove la politica non è riuscita ad arrivare. Sono gli astensionisti, l’ideologia dominante di questo secolo". Amaro anche il commento di Nicola Menale, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana. "Eravamo coscienti che queste tornata elettorale sarebbe stata complicata – dice – soprattutto con la scelta fatta delle alleanze, voluta dal Pd partito di maggioranza del centrosinistra. Se volevamo davvero contendere al centrodestra il governo del paese, secondo me, era necessaria una coalizione più allargata,che non tenesse conto dei rancori personali(dovuti alla caduta del governo Draghi), ma serviva una coalizione aperta anche ai 5 Stelle. Per quanto riguarda il risultato del mio partito in provincia, nonostante le difficoltà dovute alla nostra scarsità di risorse economiche, alla nostra difficoltà ad essere presenti in tutti i territori, ma prendendomi le mie responsabilità e riconoscendo la sconfitta – chiude Menale –, personalmente non lo ritengo un arrivo, ma una buona base per ripartire a fare politica nei territori per i territori".