Guardia medica a Grosseto: "Scoperte 9 postazioni su 16"

La denuncia del sindacato Nursing Up: "Accade tristemente ogni giorno"

Guardia medica (Foto di repertorio)

Guardia medica (Foto di repertorio)

Grosseto, 15 agosto 2022 - "Su 16 postazioni di Guardia medica ben 9 sono rimaste scoperte di giorno, con due situazioni che rasentano la pura follia organizzativa: un solo medico a Grosseto invece dei tre previsti, con l’obbligo di coprire anche Paganico e Castiglione. A Follonica un solo medico che deve coprire anche Gavorrano. Di notte sempre 9 postazioni scoperte con la strampalata scelta di obbligare la guardia medica di Montieri/Monterotondo a visitare i pazienti anche di Follonica, Massa Marittima e Gavorrano".

E’ quanto denuncia il sindacato Nursing Up che ha "fotografato" la situazione di ieri ("Ma è quanto accade tristemente ogni giorno", sottolinea) accusando la direzione della Asl di non avere "né la capacità né l’intenzione di porvi rimedio". Una situazione resa ancor più irritante, dicono i rappresentanti del sindacato, dal fatto che "a Siena e Arezzo tuttte le postazioni sono invece coperte e garantite". Quello maremmano, insomma, sarebbe il vero territorio abbandonato a se stesso.

"La Guardia turistica – continua il Nursing Up – non è più prevista sul territorio e quindi chi viene in vacanza non ha certezza di assistenza se non recandosi ad un Pronto Soccorso. Nel servizio 118 a Grosseto c’è un medico invece dei 2 previsti (manca quindi 1 automedica) e anche a Follonica c’è un solo medico invece di 2, mentre Massa Marittima e Pitigliano sono senza automedica perché il turno del medico non è coperto".

Tutto ciò, "con l’aumento esponenziale della popolazione sul territorio legata ai flussi turistici crea quindi gravi problemi ai Pronto soccorso", ovvero "ad un servizio già in piena sofferenza e con carenze organiche più volte denunciate e a cui la Asl non intende porre rimedio".

E poi, le "bolle Covid". "Su indicazione della Regione, ai fini di risparmiare in termini di assunzioni e di recuperare risorse, si è deciso di ridurre e chiudere il più possibile i reparti Covid e di sparpagliare nei vari setting i pazienti positivi, in contesti logistici inadeguati e con una ormai certa ed accertata impossibilità di impedire la contaminazione tra utenti positivi e non, con l’ulteriore aggravante di un utilizzo del personale infermieristico costretto a gestire contemporaneamente gli uni e gli altri".