Senza Green Pass a scuola non si vota

Archiviate le amministrative, le norme sul certificato dovranno essere rispettate per l’elezione dei rappresentanti di istituto

Per votare gli organismi scolastici c’è bisogno del Green Pass

Per votare gli organismi scolastici c’è bisogno del Green Pass

Grosseto, 22 ottobre 2021 - "Niente Green Pass? Allora non può votare". L’ultima contraddizione sul fronte dell’impiego della certificazione verde anti-Covid19 arriva dal mondo della scuola e si interseca con il diritto dei genitori a eleggere i propri rappresentanti negli organi collegiali della medesima.

Come noto, le ultime disposizioni normative obbligano chiunque voglia accedere a un plesso scolastico ad avere e a esibire il Green Pass. E ciò vale in tutti i casi anche quando un genitore deve recuperare d’urgenza il proprio figlio, magari perché si è sentito male. O hai il Green Pass o non entri. E fin qui nulla di nuovo.

Per votare gli organismi scolastici c’è bisogno del Green Pass
Per votare gli organismi scolastici c’è bisogno del Green Pass

La curiosità che certifica l’ennesimo ’buco’ nella legge in vigore è contenuta nelle disposizioni relative alle elezioni per i rinnovi dei Consigli di istituto. Di norma durano in carica tre anni e nel prossimo mese di novembre, anche a Grosseto, sono in programma diverse elezioni. Per questo tipo di votazioni, che organizzativamente parlando sono uguali in tutto e per tutto alle amministrative appena concluse, è obbligatorio avere il Green Pass. Senza certificazione verde non si può votare. Se questo può essere un problema del tutto relativo e veramente irrisorio per i docenti, già dotati di Green Pass perché altrimenti non possono lavorare, costituisce invece un ostacolo importante per le famiglie, tra le quali la quota di ’no-green pass’ può essere significativa. Con il risultato potenziale che la già solitamente scarsa partecipazione a questo tipo di consultazione (stiamo parlando sempre delle elezioni per il rinnovo del Consiglio di istituto) potrebbe subire un’ulteriore frenata. La conseguenza finale sarebbe l’elezione di rappresentanti dei genitori suffragata da un bassissimo numero di consensi.

Per carità, tutto secondo legge. Ci mancherebbe. L’obbligo di Green Pass è tassativo per chiunque voglia entrare in un plesso scolastico che non sia uno studente. Non importa la ragione per la quale vi accede (articolo 9-ter.1 decreto legge 22 aprile 2021, n. 52).

Tuttavia è pure innegabile la forte contraddizione con quanto avvenuto a inizio di questo mese, quando migliaia di cittadini si sono riversati nelle scuole per eleggere i sindaci senza che nessuno abbia chiesto loro l’esibizione del certificato verde. Si prenda, ad esempio, la scuola elementare di Rispescia, sede di due sezioni elettorali per le comunali dello scorso 3 e 4 ottobre. Lì hanno votato liberamente centinaia di cittadini e sarebbe accaduta la stessa cosa domenica e lunedì scorsi se il Comune di Grosseto fosse andato andato al ballottaggio. Il certificato verde per fare una croce su quale sindaco scegliere, non sarebbe stato chiesto a nessuno. I prossimi 28 e 29 novembre (domenica e lunedì) lo stesso plesso tornerà a essere sede elettorale, ma questa volta per l’elezione delle componenti docenti, personale Ata e genitori dell’Istituto comprensivo Grosseto 1. Una platea di elettori decisamente inferiore a quella delle amministrative alla quale, però, sarà richiesta l’esibizione del Green Pass. Chi non avrà il certificato non potrà esercitare il diritto di eleggere propri rappresentati stabilito da un’altra legge dello Stato.