Glauco Ginanneschi Mostra in sua memoria

L’esposizione allestita al Cassero senese resterà visitabile fino a domani. La famiglia ha raccolto opere realizzate negli anni e anche alcune poesie

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È stata inaugurata al Cassero senese dove resterà aperta fino a domani la mostra "Ricordi e briciole d’altro" per commemorare l’artista Glauco Ginanneschi, scomparso nel 2015, e le sue opere. La serata inaugurale è stata condotta da Paolo Pisani, amico di lunga data di Ginanneschi, che in un coinvolgente revival ne ha ricordato le doti, la passione artistica e il carattere. Presenti, insieme alla moglie Elisa, ai figli Chiara e Simone e ai numerosi invitati, anche il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, la direttrice della Biblioteca Chelliana Anna Bonelli e molti esponenti del mondo culturale cittadino, che hanno portato le loro testimonianze. La moglie per l’evento ha raccolto molte opere eseguite nel tempo dal marito, che ha dimostrato una grande e infinita conoscenza delle tecniche di pittura, di incisione e una grande manualità nel plasmare i volti. A margine della mostra, un elegante depliant con foto delle opere e numerosi aforismi e poesie del celebre artista.

Terzo di quattro figli, Glauco nasce a Grosseto nel 1948 da Leo e Onega Boccalini. Nel 1967 sposa Elisa, dalla cui unione nascono i figli Chiara e Simone, e proprio il giorno dell’inaugurazione al Cassero avrebbe festeggiato cinquantacinque anni di matrimonio. Dopo il diploma, inizia a lavorare nell’industria tessile Paoletti, per essere poi assunto al Comune di Grosseto, dove rimane fino alla pensione, nel 2009.

Ma ciò che spicca di Ginanneschi è la passione per l’archeologia etrusca, la pittura e la scrittura. Compone un’infinità di opere: acquarelli, ritratti, maneggia la creta e l’argilla da cui nascono un’infinità di meravigliosi manufatti. Nel 1980 acquista un terreno a Vetulonia adiacente alla Tomba etrusca del Diavolino, dove scopre una tomba che denuncia alla Soprintendenza e che porterà alla luce personalmente. Dal 1991 al 1994 ricopre la carica di Ispettore onorario per il ministero dei Beni culturali e per quattro anni è anche docente all’Unitré.

Glauco si distingue anche in campo letterario. Fra le sue tante opere ricordiamo La Penna d’istrice, Umorismo in Procura e Sepolture etrusche.

Nel 2015 Glauco viene contattato dal giornalista appassionato di antichità, Alessandro Giuli, allora condirettore del Foglio, che nel visitare la biblioteca del Museo di Villa Giulia, ha scoperto il libro Divinatoria e, colpito dal titolo, lo acquista e, letto d’un fiato, vuole intervistare Ginanneschi. Anche se già malato, Glauco accetta l’incontro, ma purtroppo non farà in tempo a leggere le belle parole su di lui, perché scompare l’8 novembre 2015, nove giorni prima che esca un articolo che rende onore all’uomo e alla sua passione per questa terra.

Rossano Marzocchi