Giuseppe Barellai, patriota e medico attento ai più fragili

Oggi, 140 anni fa, il Comune di Monte Argentario conferiva la cittadinanza onoraria a Giuseppe Barellai con la seguente motivazione: "Per aver proposto e strenuamente propagandato e cercato risorse per la fondazione dell’Ospizio Marino a Porto Santo Stefano".

Nato a Firenze nel 1813 in una modesta famiglia, col godimento di un posto gratuito del governo granducale, Barellai si laurea in Medicina e Chirurgia all’università di Pisa nel 1834. Assunto pochi anni dopo a Firenze come medico aggiunto, spinto da aspirazioni liberali, nel 1848 si arruola nel battaglione Volontari Toscani e partecipa alla prima Guerra d’Indipendenza, combattendo a Curtatone e Montanara. Catturato dagli austriaci e imprigionato, torna libero a Firenze dove viene eletto più volte al consiglio comunale. Divenuto primario dell’ospedale di Santa Maria Nuova e presidente dell’accademia medico-fisica fiorentina, si dedica allo studio della tubercolosi giovanile polmonare ed extrapolmonare, a causa della quale nel frattempo ha perso due figli, e si batte per la profilassi igienico-climatica per i bambini, specie delle classi meno abbienti.

Per i casi della vita, sarà proprio la tubercolosi a colpire Barellai e a portarlo alla morte, nel 1884. A Porto Santo Stefano, il suo nome è immortalato nel viale che dal Lungomare Navigatori conduce a via Cuniberti e comprende non casualmente l’edificio del vecchio Ospizio Marino.

Rossano Marzocchi