
Uno dei tanti scorci del Giardino Spoerri
SEGGIANOIl Giardino di Daniel Spoerri si prepara ad affrontare una nuova fase, all’indomani della scomparsa del suo creatore, avvenuta lo scorso novembre. Un luogo unico, dove natura e arte si fondono in un’esperienza immersiva tra sentieri, sculture e memoria. Il parco, esteso su 17 ettari, è molto più di un museo a cielo aperto: è un’opera d’arte totale. Vi si trovano 115 sculture, metà delle quali firmate da Spoerri stesso, le altre realizzate da artisti amici e compagni di percorso. In questo spazio poetico e labirintico, l’artista svizzero – tra i protagonisti del Nouveau Réalisme e maestro del riuso – ha scelto di vivere per oltre un decennio e, infine, di essere sepolto. Nato negli anni ’90 sull’antica tenuta chiamata Paradiso, il Giardino ha rappresentato per Spoerri una svolta: lasciata l’insegnamento a Monaco, ha investito tutte le sue energie nella creazione di un progetto artistico radicato nel paesaggio e nel tempo. Bronzo, marmo e pietra si alternano tra ulivi, cipressi e colline, in un dialogo costante tra permanenza e mutamento.
Ora, grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze, il parco inaugura una mostra che ripercorre la sua storia visiva. Una cinquantina di fotografie – per lo più tratte dall’archivio del Giardino – raccontano le fasi di creazione delle opere e la presenza costante dell’artista sul campo, mentre supervisiona, discute, collabora. Ad accompagnare l’esposizione, un piccolo volume di memorie visive, in uscita prossimamente con Polistampa, che raccoglie immagini d’epoca, appunti, testimonianze e ricordi di chi ha condiviso con Spoerri tratti di strada, amicizia e creazione. "Supportare iniziative come questa – afferma Gabriele Gori, dg di Fondazione CR Firenze – significa per noi valorizzare un patrimonio culturale straordinario". Tra le immagini della mostra anche gli omaggi ad artisti come Meret Oppenheim, Joseph Beuys o Roland Topor, le cui opere – alcune postume – sono nel parco.