Gessi rossi, Venator: rischio chiusura

Barocci: "L’azienda ha presentato le previsioni alla Commissione titoli con conseguenze pesanti"

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Un rapporto. Che la Venator Materials Plc, l’azienda madre americana che opera nel polo industriale del Casone e che produce biossido di titanio e di conseguenza i gessi rossi come scarto della lavorazione, ha presentato alla Commissione Titoli e Cambi, come gli impone la legge della Borsa, un quadro delle proprie attività e le relative previsioni di mercato. "Quando si parla di rifiuto la situazione si fa drammatica. I gessi rossi - inizia Roberto Barocci, leader del movimento ambientalista maremmano e grande esperto del polo chimico del Casone – per il suo contenuto di biossido di titanio è molto probabile la sua definizione di rifiuto pericoloso a seguito della pubblicazione del Regolamento Ue, adottato nel febbraio 2020, che si applicherà in tutti i paesi europei a partire dall’ottobre 2021. La conseguenza della nuova classificazione sarebbe che dal 1 ottobre 2021 non solo il Biossido di Titanio sarebbe classificato "pericoloso", perché cancerogeno, ma anche i gessi rossi, che conseguentemente non potrebbero più essere utilizzati nei recuperi ambientali. E’ scritto in tale Rapporto che è prevedibile che si bloccheranno le autorizzazioni all’uso attuale dei gessi rossi". Il rapporto è anche più preciso. "Non si esclude – ha proseguito Barocci – anche la possibile chiusura dell’impianto. Infatti nella relazione è scritto: qualsiasi classificazione di materiale di scarto prodotto nelle nostre strutture come pericoloso è probabile abbia un impatto negativo sulle approvazioni. La mancata individuazione di nuove modalità di smaltimento valide per questi materiali, compresi quelli originari del nostro sito di Scarlino, potrebbe avere un impatto significativo sulle nostre produzione, fino alla chiusura temporanea o permanente dei relativi stabilimenti". Barocci conclude: "Allora perché lanciare appelli alla politica tendenti a rovesciare l’esito scontato della prossima Conferenza dei Servizi decisoria sul progetto di depositare i gessi rossi della Venator a Pietratonda? Noi ci eravamo chiesti come mai la Confindustria avesse voluto additare gli ambientalisti quali responsabili della probabile non approvazione di quel progetto, quando invece a decidere sono solo gli uffici tecnici convocati. Dopo il rapporto alla Borsa americana abbiamo capito che quella della Confindustria è probabilmente solo una manovra diversiva, tesa a distogliere l’attenzione dei lavoratori dalle previsioni allarmanti della casa madre".

Matteo Alfieri