Entra in tribunale e deruba una funzionaria

Grosseto, portati via gli smartphone dalla borsa di una dipendente

Il Tribunale di Grosseto

Il Tribunale di Grosseto

Grosseto, 13 novembre 2019 - Non ti aspetti che nel luogo che ritieni più sicuro, il Palazzo di giustizia, qualcuno riesca ad alleggerirti la borsa senza che nessuno si accorga di quanto sta accadendo. È accaduto ieri mattina al quarto piano del palazzo che si affaccia su piazza Fabbrini.

Vittima del furto una funzionaria che si era allontanata dal suo ufficio per parlare con uno dei giudici del tribunale. Al suo rientro nella stanza si è accorta che la borsa era fuori posto. È bastato un controllo più accurato per accorgersi che dal suo interno mancavano il borsello e i due telefoni cellulari.

Nel portafogli c’erano 70 euro in contanti e una serie di documenti: carte di credito, badge, tesserino del ministero di Giustizia, buoni pasto. Ha preso il volo tutto insieme ai due smartphone di cui la funzionaria ha subito bloccato le sim card, così come ha bloccato le carte di credito per impedire che il ladro potesse usarle. Il furto è avvenuto intorno alle 10.30.

La donna aveva notato un giovane aggirarsi per il corridoio, un volto sconosciuto. Si è allontanata per qualche minuto e quando è tornata ha trovato l’amara sorpresa. Ha subito capito che il ladro poteva essere quel giovane con la felpa grigia. Anche perché al quarto piano del Tribunale non ci si capita per caso.

Lassù ci sono gli uffici dei Gip-Gup e le cancellerie che si occupano di misure cautelari, udienze preliminari e processi. Però arrivare al quarto piano è facile così come circolare per i corridoi perché non ci sono sistemi che ne impediscano l’accesso anche se qualche giudice già in passato, e ieri mattina è tornato a farlo, aveva suggerito di installare porte da aprire solo dopo aver suonato il campanello. La funzionaria ha denunciato il furto ai carabinieri di Grosseto.

Un aiuto alle indagini, adesso, potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza piazzate all’interno del tribunale. La funzionaria ha visionato le immagini e ha riconosciuto il giovane. La telecamera che si trova al quarto piano lo ha immortalato mentre si aggirava nei corridoi. Quando si è accorto del sistema di videosorveglianza, il giovane si è nascosto dietro ad un pilastro e per non farsi riprendere si è piegato e, in questa posizione, ha raggiunto l’ufficio della funzionaria che si era assentata.

Le colleghe degli uffici accanto, collegati da porte interne, non si sono rese conto di quanto stava accadendo e questo è stato per loro motivo di frustrazione e sconcerto. «Come è possibile che non ce ne siamo accorte? – dice una delle dipendenti del tribunale –. Ogni volta che nella stanza accanto entra qualcuno si sente e questa volta invece non ci siamo accorte di niente, altrimenti lo avremmo bloccato». Adesso le immagini del sistema di video sorveglianza sono nelle mani dei carabinieri a cui spetta il compito di dargli un nome.