Una piazza intitolata ai fratelli Gori, pionieri della fotografia

Giacomo Cerboni, assessore alla toponomastica: "Continuiamo a valorizzare i grossetani che hanno fatto grande la storia della città"

L'assessore al bilancio e alla toponomastica Giacomo Cerboni

L'assessore al bilancio e alla toponomastica Giacomo Cerboni

Grosseto, 14 dicembre 2018 - Da domani, 15 dicembre, la città di Grosseto avrà una piazza intitolata ai fratelli Gori che con la loro attività di maestri della pellicola hanno dato un contributo notevole alla crescita non solo della Maremma, ma anche dell'intero Paese. Sarà intitolato proprio ai fratelli Gori lo slargo sotto le Mura Medicee, oggi adibito a parcheggio a pagamento, di fronte all'archivio fotografico della famiglia Gori in via Porciatti.

“Facciamo un altro passo in avanti  per valorizzare i cittadini grossetani, dando alle vie il nome dei personaggi che hanno fatto la storia di Grosseto - commentano il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e l’assessore alla toponomastica, Giacomo Cerboni -. Con i loro scatti, i Fratelli Gori hanno saputo immortalare i momenti più importanti della città, contribuendo a ricostruire la storia di Grosseto e raccogliere testimonianze del passato che saranno tramandate alle nuove generazioni. Facciamo memoria, con una targa, di chi, con il suo lavoro, ha fatto memoria della città”.

Anche il presidente e socio di Clodia, società proprietaria dei negozi Conad di Grosseto, Paolo degli Innocenti, ha detto la sua a riguardo: “I Fratelli Gori amavano la loro città – afferma–. Le loro immagini trasmettono questo intenso rapporto quotidiano, una normalità serena ma, contemporaneamente, intensa fatta di piccole relazioni, di negozi e di luoghi tutti riconoscibili. Conad crede nel bisogno di una comunità di avere un punto di riferimento nel cuore della città che confermi ogni volta l’appartenenza e il proprio posto in una storia sociale. La scelta di sostenere questa forma di memoria è un atto di fiducia che vuole accompagnare il futuro di Grosseto, città che cresce senza abbandonare il ricordo”.